Nocera Inferiore. Gaetano Auteri, tecnico di casa, non vuole che lo si chiami tabù. Il dato di fatto, comunque, è che la Nocerina al San Francesco, davanti al proprio pubblico, non sa vincere. Anzi, in quattro partite finora disputate è già alla terza sconfitta (ha pareggiato solo con il Brescia). Dopo Ascoli e Torino, anche la Juve Stabia è venuta a prendersi i tre punti a Nocera. Come nella scorsa stagione, quando i gialloblu fecero rinviare la festa promozione ai rossoneri, la formazione di Piero Braglia ha vinto il derby. Terzo successo di fila, secondo consecutivo fuori casa, per la formazione stabiese che sembra aver superato il momento critico del noviziato nella cadetteria. Più grave sembra essere il male casalingo che affligge la Nocerina, spettacolare e cinica fuori casa, poco incisiva e distratta al San Francesco.
L’atmosfera è quella tipica da derby, stadio stracolmo, piena anche la curva riservata ai tifosi ospiti e spettacolare coreografia della torcida rossonera all’ingresso delle squadre in campo. E anche sul terreno di gioco è derby-spettacolo con ritmo alto sin dall’inizio. È subito botta e risposta, tra il terzo e il quarto minuto, con Gori costretto a respingere di piede una conclusione ravvicinata di Danilevicius e Seculin che devia in angolo un tentativo di Farias. Poi è bravo Scognamiglio (9′) a respingere di pancia, quasi sulla linea, lo shoot di Castaldo mentre i gialloblu invocano un rigore per un intervento di Gori su Erpen, bravo ad aggirarlo. A centrocampo le marcature sono quelle tradizionali: Bruno e Danucci, Cazzola e Marsili. La Nocerina cerca gloria per vie centrali affidandosi negli ultimi venti metri alla fantasia di Farias, particolarmente ispirato ma non sempre compreso dai compagni. La Juve Stabia sembra prediligere le corsie esterne, soprattutto quella di destra dove Erpen ha un altro passo rispetto a Bolzan ed è incontenibile nonchè pericoloso con i suoi cross al centro. Ed è proprio da una incursione dell’argentino che nasce, quasi allo scadere del tempo, il gol-vantaggio degli ospiti: Erpen lascia sul posto ancora una volta Bolzan e mette al centro dove Danilevicius anticipa Alcibiade, subentrato poco prima all’infortunato Filosa, e Di Maio e piazza il pallone sotto la traversa timbrando la terza rete stagionale.
Si riprende e la Juve Stabia fa capire subito di voler chiudere la partita: 40 secondi e tiraccio di Zito che, deviato da Pomante, per poco non inganna Gori. Ma Auteri, come al solito in questi casi, ha strigliato a dovere i suoi nello spogliatoio e si vede. Baricentro più alto ed esterni che spingono di più. Da un calcio d’angolo battuto da Bolzan, nasce il pareggio di Di Maio (8′), stabiese di nascita, che svetta più in alto di tutto e mette dentro. Braglia, a sorpresa, richiama in panchina Erpen, tra i migliori, e manda in campo Raimondi, autore di un eurogol contro la Reggina. Ed è proprio un cross del nuovo entrato sul quale Gori interviene in maniera scoordinata che consente a Zito di riportare in vantaggio la Juve Stabia. Ci pensa poi Mbakogu, 4 minuti dopo il proprio ingresso in campo a chiudere la partita. Nel recupero non basta il gol di Catania. Troppo tardi. La Juve Stabia si porta a casa il derby.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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