Esce tra gli applausi la Juve Stabia al termine della sfida con la capolista Sassuolo, sfatando il tabù che voleva i gialloblù sempre sconfitti contro gli emiliani. Un pareggio che sta forse stretto alla squadra stabiese, che dimostra di non avere timori reverenziali contro i primi della classe. E’ la notte dei 106 anni del calcio alle falde del Faito (lo Stabia Sporting Club nacque il 19 marzo del 1907), ed i tifosi onorano la ricorrenza con uno striscione commemorativo. In campo la squadra di Braglia si presenta con non poche novità. All’assenza di Mbakogu per squalifica, e di Bruno per scelta tecnica, si aggiunge quella di Cellini lasciato inizialmente in panchina.
Inedito il trio d’attacco, composto dai tre esterni Acosty, Zito e Verdi, con questi ultimi che si scambiano costantemente il posto al centro del reparto. Una soluzione che, peraltro, Braglia aveva già adottato a Verona. Di Francesco, che contro la Juve Stabia aveva sempre vinto nei due precedenti alla guida di Lanciano e Sassuolo, preferisce adottare il turnover, lasciando fuori inizialmente sia Gazzola che Boakye, senza dimenticare le assenze di Missiroli, infortunato e di Bianchi, squalificato. Braglia aveva chiesto la grande prestazione ai suoi alla vigilia, consapevole del valore di un avversario che evidentemente sente di avere più di un piede in serie A. E la Juve Stabia ci mette tutto fin da subito. Corsa, grinta, determinazioni, quelle componenti che erano un po’ venute meno nelle ultime settimane tornano marchio di fabbrica per la compagine gialloblù. Pronti, via, i gialloblù hanno subito la palla del possibile vantaggio: Pomini smanaccia su angolo degli stabiesi, palla sulla testa di Figliomeni che spedisce sul fondo. E’ lo stesso Figliomeni (6’) a far correre un brivido lungo la schiena dei tremila del Menti. Il retropassaggio per Nocchi è errato, Pavoletti prova l’anticipo, ma l’estremo stabiese ci mette una pezza. Al 19’ Zito ha la palla più ghiotta con un tiro dal limite che fa letteralmente la barba al palo. Alla mezz’ora Di Francesco scioglie le briglie al suo Sassuolo. Nocchi scalda i guanti su Troianiello, lanciato a centro area da Pavoletti di testa. Al 31’ l’estremo stabiese si supera con un intervento in mischia, respingendo la girata di Terranova su punizione di Magnanelli.
La ripresa si accende da subito. Braglia e Di Francesco danno il via ad un’autentica partita a scacchi. Dentro Suciu dal primo minuto per i gialloblù, la risposta del Sassuolo nei piedi di Gazzola e soprattutto di Boakye. Ma la palla più pericolosa è sui piedi di Zito (19’), l’esterno sfonda dalla destra, entra in area, Laverone lo trattiene vistosamente, l’ex Benevento prosegue calciando in curva a due passi da Pomini. Al 25’ il gelo cala sul Menti. Fallo di Zito sulla trequarti, Berardi su punizione prova il cross ma il rimpallo beffa Nocchi, costretto a recuperare la sfera dal sacco. La Juve Stabia prova la reazione. Pomini (28’) compie un autentico miracolo sul tiro di Acosty. Alla mezz’ora Braglia chiama fuori Mezavilla per Jidayi, dagli spalti piovono i fischi di quanti avrebbero voluto in campo Cellini, il tecnico litiga con un tifoso della tribuna. A trovare il pari, ironia della sorte, è proprio l’ex Padova. Acosty (44’) è devastante sulla sinistra, cross dalla parte opposta dove irrompe Jidayi, l’ex di turno, per il gol che riaccende il Menti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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