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Colpi geniali e senso d’appartenenza alla maglia: Insigne a te il Napoli!

E’ ancora convinto di poter centrare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions

NAPOLI – Questione di centimetri. Di quel pizzico di fortuna che in campionato ancora manca. In Champions League, la mira è buona. Su calcio da fermo o su azione. Ne sanno qualcosa i vicecampioni d’Europa del Borussia, trafitti sia all’andata che al ritorno. Ma a Lorenzo Insigne non preoccupa più di tanto. Il gol arriverà anche in campionato. Prima o poi, il pallone da lui calciato gonfierà la rete della porta avversaria. Magari già con la Lazio lunedì sera, chissà. Nello stesso stadio, l’Olimpico di Roma, dove ad agosto scorso Insigne mise a segno la sua prima rete con la maglia della Nazionale e regalò il gol dell’onore contro l’Argentina dell’amico e compagno di squadra Higuain.

LA CARICA – Il talento di Frattamaggiore non ha neanche gioito per la seconda rete realizzata ai tedeschi nei due faccia a faccia registrati in Champions. Non è servita ad evitare la sonora sconfitta e a dribblare critiche e malumori. E Lorenzo Insigne, l’unico napoletano in campo in assenza di Paolo Cannavaro, è quello che ne soffre di più. Ne ha sofferto tanto già all’Iduna Park quando subentrando a gara in corso si è catapultato con tutta la rabbia possibile. E dopo il gol ancora incitava i compagni ad insistere. «Forza ragazzi» , «Andiamo dai» , urlava, come del resto si poteva cogliere anche dal suo labiale. Insigne credeva in una possibile rimonta. C’era ancora tempo. E spronava i compagni, pur avendo notato che qualcosa non andava in fatto di equilibrio tra un reparto e l’altro.

IL LEGAME – Lorenzo è cresciuto con quella maglia addosso e giammai si rassegnerebbe a una sconfitta. Tanto più in una sfida così importante per la qualificazione agli ottavi di Champions che vorrebbe dire tanto per il futuro del club. Ecco perché a fine partita era amareggiato ma non avvilito. Il riscatto è dietro l’angolo: lunedì c’è la Lazio, poi l’Udinese, quindi la partita che vale una stagione, quella con l’Arsenal di Wenger. Ci vorrebbe un’impresa. Ma lo scugnizzo di Frattamaggiore è sfrontato al punto giusto. Avrebbe già confidato che quella notte dovrà essere una notte da scintille a Fuorigrotta. Con il sostegno dei sessantamila del San Paolo. Con le sue diaboliche finte e parabole alla Del Piero. Insomma, Insigne ci crede ed è pronto a caricarsi sulle spalle il Napoli preso di mira dalla critica e piuttosto scoraggiato dopo tre sconfitte consecutive. da coloro non preclude alcunchè al suo Napoli.

IL DESIDERIO – Vorrebbe pensarci lui, il più piccolo della compagnia ma anche quello che non ha paura di tutti e che ha osato sfidare i colossi della difesa del Borussia quando c’è stato qualche corpo a corpo piuttosto aspro. Lorenzo non teme nessuno. Ed è per quello che piace a Benitez che lo ha sempre impiegato finora (minutaggio altissimo, 1.092’ nelle due competizioni) e anche a Cesare Prandelli, cittì della Nazionale, che lo tiene sotto costante osservazione in vista dei Mondiali in Brasile.
Ora che ha ritrovato la via del gol in Champions, proverà a brindare anche in campionato. Insigne non è ancora riuscito a far centro ma è dipeso dall’imponderabilità del calcio e dalla bravura dei portieri avversari, non certo da lui. Non è un problema di aggiustare la mira o astinenza. Lorenzo ci prova alla stessa maniera: in Champions League come in campionato. In Europa, il pallone entra in rete; in Italia, non ancora. Probabilmente sarà anche una questione di addestramento o di intesa con i compagni di reparto. Abituato alle lezioni di Zeman, con il «dai e vai», nel Napoli non ha ancora trovato il partner ideale (per intenderci, il Verratti di Pescara) che sappia dialogare con lui e mandarlo in gol. Ma già da lunedì sera, il tamburino di Frattamaggiore inviterà i suoi a servirlo in continuazione, ad affrontare la Lazio con personalità e determinazione, a non avventurarsi in attacco lasciando le spalle troppo scoperte. Insigne vorrebbe mettere a tacere tutti ed aiutare il Napoli a rialzarsi subito, magari trovando il primo gol in campionato oppure fornendo uno dei suoi assist, purchè ritorni il sorriso nello spogliatoio ed anche nei tifosi azzurri.

Ha la stima di Prandelli Quattro gare in azzurro
Quattro le presenze di Lorenzo Insigne nella nazionale maggiore in poco più di un anno. Dopo il debutto a Modena contro Malta dell’11 settembre del 2012, in cui subentrò a Diamanti, l’attaccante del Napoli è partito titolare contro la Bulgaria a Palermo il 6 settembre di quest’anno, gara peraltro arbitrata da Velasco Carballo, lo stesso direttore di Borussia Dortmund-Napoli. Ad ottobre, invece, ha disputato la prima gara per intero in maglia azzurra, quella disputata a Napoli contro l’Armenia, fornendo a Florenzi, l’assist del primo gol. Ad agosto, invece, aveva partecipato all’amichevole Italia-Argentina all’Olimpico realizzando anche un bel gol che non valse ad evitare la sconfitta. Gode di ampia stima da parte di Prandelli.

Dalle lezioni di Zeman alla scuola di Benitez
Tre gli allenatori che hanno segnato in maniera determinante la sua carriera. Il primo è stato Zdenek Zeman sia a Foggia in Prima divisione (19 gol) che a Pescara in B (18 gol). Poi su precisa volontà di De Laurentiis, ha fatto ritorno alla casa madre nel 2012 dove Mazzarri lo ha impiegato a piccole dosi. Eppure Insigne è riuscito a mettersi in evidenza realizzando cinque gol e confezionando sette assist.
Ma è con Rafa Benitez che il talento di Frattamaggiore ha cominciato a sentirsi un titolare partecipando a tutti gli incontri del Napoli, tredici di campionato (4 volte subentrando) e cinque di Champions League (3 volte entrato dalla panchina). Ha realizzato due gol nella massima competizione europea, entrambe al Borussia Dortmund.

Contratto fino al 2018: sono tre i suoi agenti
Sono tre anche gli agenti che lo stanno assistendo con professionalità e competenza lungo il suo percorso da calciatore affermato: Antonio Ottaiano, noto commercialista di Ponticelli con trascorsi da calciatore nelle giovanili del Campania; Fabio Andreotti, un talent scout dal fiuto spiccato, il primo ad individuare le qualità di Lorenzo; e Franco Della Monica, originario di Vietri Sul Mare, con buoni trascorsi da calciatore: dal vivaio della Juventus, alla Cavese, la Cremonese, l’Empoli, il Brescia, il Messina, la Salernitana.
Insigne senior ha un contratto con il Napoli che scade nel 2018 ma l’intenzione di tutte le parti è quella di legarsi a vita con il club azzurro.

Una carriera cominciata nell’Olimpia Sant’Arpino
Lorenzo ha tre fratelli: Antonio, Marco e Roberto, ma solo quest’ultimo sta cercando di ripercorrere le orme del fratello nel calcio. Gli altri due, invece, hanno avuto scarsa fortuna. Roberto, anch’egli cresciuto nel vivaio del Napoli, si trova ora in prestito al Perugia ma ha caratteristiche tecniche diverse da Lorenzo.
Insigne senior venne prelevato dal Napoli dall’Olimpia Sant’Arpino, una scuola calcio dell’hinterland campano per millecinquecento euro. Lorenzo è sposato con Jenny Darone e hanno un figlio di sette mesi che porta il nome del nonno paterno, Carmine. L’attaccante partenopeo passa il suo tempo libero a coccolarsi il neonato non avendo particolari hobby se non quello di trascorrere una serata con qualche compagno di squadra.

Fonte: Corriere dello Sport

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