Mazzarri spera che alla fine il club lo convinca a restare. Franco Colomba, ex allenatore di Bologna e Parma, non essendo diretto interessato, fa un’analisi più gelida: «Un club è sempre più importante di un suo giocatore».
Colomba, Lavezzi vale 32 milioni?
«Un prezzo lo hanno tutti, se l’argentino decidesse di andar via lo avrebbe anche lui. Da quello che ho capito, è il giocatore che vuole lasciare la maglia azzurra, il Napoli non mi sembra che abbia particolare esigenza di fare cassa. Dunque fa bene la società a tenere alta la quotazione».
In effetti è proprio così. La volontà dell’atleta è quella determinante?
«In casi del genere è quella che conta. Cominci a puntare i piedi, fai capire di non aver più lo stesso entusiasmo di prima e i giochi sono fatti. Il messaggio arriva a destinazione e alla società non resta che sedersi e capire».
Potrebbe anche puntare i piedi?
«Certo. Ma non conviene. Poi magari puoi trovare un sostituto all’altezza che costa di meno e così alla fine fai anche un affare».
C’è un altro Lavezzi in giro?
«Lui è bravo, è un top player come si dice adesso. Ma non mi sembra insostituibile. E non c’è bisogno di andare in Sudamerica per trovare fantasisti con le sue caratteristiche».
Per esempio, Giovinco o Insigne?
«Perché no? E sono anche pronti per giocare ad alti livelli in A».
Negli ultimi tempi Lavezzi è anche scivolato fuori dai titolari.
«Non mi sorprende. Mazzarri lo avrà visto in azione in allenamento e avrà capito che c’è chi sta meglio di lui. Nel calcio moderno neppure Ibrahimovic può essere sicuro di un posto».
Potrebbe essere la conseguenza delle voci di mercato?
«Non lo so. Di sicuro di occasioni per dimostrare che il suo allenatore aveva torto ne ha avute. Per esempio nella gara di Bologna, dove il Napoli ha perso il treno per la Champions».
Via al centravanti prodigioso, avanti con calciatori in ascesa, non ancora affermati ma di sicuro affamati. Le piace questa politica di De Laurentiis?
«I risultati fino ad ora registrati dal club mi sembrano assai soddisfacenti. Poi ripeto non ho la sensazione che il Napoli abbia come intento quello di valorizzare i giovani per poi venderli. Se non sono loro a voler andarsene, come è il caso di Lavezzi, la società li terrebbe anche a vita. Come vuole fare con Hamsik e Cavani».
Il guaio sono gli ingaggi…
«Non mi pare che quelli del Napoli guadagnino così poco… comunque questa è una questione che riguarda il club e non l’allenatore».
Il caso Lavezzi, secondo lei, ha inciso sulla volata per la Champions del Napoli?
«Gli azzurri hanno perso un grande treno domenica al Dall’Ara. Un vero peccato, perché il Napoli era la squadra più forte. Anche più forte dell’Inter».
Colpa anche sua. Al San Paolo col Parma conquistò tre punti.
«Vittoria meritatissima. Giocammo in maniera fredda, spuntandola in contropiede. E quel giorno ero davvero certo che avevo battuto una delle squadre più forti d’Italia».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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