Campioni di oggi o campioni di domani? Certezze, giovanotti già affermati, oppure talenti da scoprire e da godere, ma sapendo anche aspettare? Il Napoli s’interroga. Può esserci anche una terza via. Franco Colomba ne è convinto.
E allora, caro mister, la spieghiamo?
«Sì. Tra le due cose si può trovare un punto d’equilibrio. Non sono contro quelli che vengono definiti top player, ma credo che oggi possano comprarli solo pochi club e nessuno del nostro campionato. Top Player, infatti, vuol dire anche top ingaggio e non vedo squadre italiane con la possibilità e la voglia di spendere tantissimo per un solo giocatore».
Quindi, largo alla nuova, bella gioventù del calcio.
«C’è gioventù e gioventù. Se il Napoli dovesse scegliere questa strada la condividerei, ma a patto di saper trovare altri Lavezzi e altri Hamsik. Ovvero, giovani sì, ma già con qualità evidenti. Il Napoli fu bravo a prenderli a prezzi contenuti e oggi si ritrova il meglio che c’è in giro».
Giovani di talento, non costosissimi: è questo il suo identikit dei giocatori da cercare?
«Proprio così. Poi, è chiaro, dipende dagli obiettivi della squadra. Se si vuol vincere subito qualcosa d’importante si ha bisogno anche di chi ha tanta qualità e tanto carisma da far crescere in fretta anche quelli che gli stanno accanto».
Ha in mente qualcuno in particolare?
«Stavolta non penso al Napoli. Penso alla Juve. Penso a Pirlo, uno che ha vinto con qualsivoglia maglia e qualsivoglia allenatore. Non è stato forse lui il segreto della Juve? Non è stato lui a far crescere la squadra sino ad essere determinante per il tricolore? Ecco, se vuoi accorciare i tempi dei successi hai bisogno anche di un calciatore di quello spessore. E vale per ogni squadra».
Intanto il Napoli potrebbe perdere Lavezzi. La partenza del Pocho quanto peserebbe?
«Dovesse andare via, il Napoli avrebbe il problema di sostituirlo. Ma sono certo che saprebbe farlo. In caso contrario sarebbero dolori, perché Lavezzi è stato spesso determinante per il gioco e i risultati. Lui è uno di quelli che fanno la differenza. Averlo o non averlo in campo non è la stessa cosa».
Più determinante di Cavani?
«Cavani ha chiuso anche questa stagione con numeri da favola. Ma in quanti dei suoi gol c’è, direttamente o indirettamente, il piede, la giocata, il suggerimento, la velocità di Lavezzi? Credo in molti».
La Juve dovrà confermarsi, il Milan si sta ringiovanendo, l’Inter si sta ricostruendo. Il Napoli potrebbe approfittarne per inserirsi stabilmente tra i pretendenti a grandi obiettivi?
«Ha le carte in regola per farlo. Ha un club che pensa in grande, una squadra che anno dopo anno si migliora, un pubblico che certo non sto qui a scoprire e ha anche grandi potenzialità economiche. E dico di più: con un pizzico di fortuna avrebbe potuto andare avanti in Champions al posto di quel Chelsea che per vincere la coppa alla fine ha addirittura copiato il gioco degli azzurri».
Mercato. Due signori che lei conosce bene: Giovinco e Paletta. Che ne pensa?
«Tutto il bene possibile. Giovinco è una delle più belle realtà del nostro calcio da tempo. Può giocare in qualsiasi grande squadra».
E Paletta che è anche nei pensieri di De Laurentiis?
«L’ho avuto al Parma. E’ veloce, forte di testa, sa marcare e sa giocare anche d’anticipo. Con me giocava in una difesa a quattro. Con Donadoni, invece, ha giocato in una linea a tre. Insomma, per il Napoli sarebbe l’ideale».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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