Fulvio Collovati, ex calciatore, è stato intervistato ai microfoni de “il Diabolico e il Divino”, trasmissione in onda su New Sound Level 90FM.
Ti aspettavi qualcosa in più da Josè Mourinho?
“Mi pare di aver letto qualche critica un mesetto fa con Mourinho già messo in discussione, ma io credo che se si mette in discussione Mourinho dovrebbero essere messi in discussione altri tecnici del campionato. Io credo che la Roma sia nella posizione che merita, credo che i tifosi si aspettassero qualcosa in più ma bisogna fare i conti con il campionato e con una squadra che è ancora in costruzione, in determinati ruoli deve essere un po’ coperta ma è il percorso della Roma è in linea con quanto mi aspettavo, come anche quello delle prime quattro. Il Napoli è la vera novità di quest’anno, fino a tre domeniche fa era prima in classifica e ora è quarta ma sta facendo meglio dello scorso anno”.
Qual è la più debole delle prime quattro della classifica?
“Sono tutte squadre forti, questo è un campionato condizionato dagli infortuni e credo che anche il Covid sia un fattore, è difficile la gestione post-covid e quindi è un campionato anomalo. L’Inter è la squadra più forte banalmente perché ha molti più rincalzi, la Juventus invece è una delusione forte perché ci si aspettava di più da Allegri, anche se la squadra è quella che. Addirittura l’anno scorso si diceva che il problema fosse Ronaldo, uno che faceva trenta gol e adesso il capocannoniere della squadra è Dybala che è a tre o quattro gol. La squadra rivelazione di quest’anno è la Fiorentina che in Vlahovic ha trovato un attaccante fenomenale”.
Che idea ti sei fatto sull’idea di dedicare lo Stadio Olimpico a Paolo Rossi? Qual è il ricordo che ti lega a lui?
“Io sono stato uno dei primi a fare un post quando durante la cerimonia del pallone d’oro si sono dimenticati di ricordare la scomparsa di Paolo che per noi è stato come un fratello. Non posso far altro che emozionarmi e parlare bene di lui. Il fatto di intitolargli uno stadio credo sia il minimo, anzi mi sembra strano che non sia ancora stato fatto, forse per motivi burocratici. Ha vinto un pallone d’oro, ha dato tanto alle sue squadre di club e soprattutto alla Nazionale durante quel mondiale dell’82, mi auguro che Gravina riesca nel suo intento. L’Olimpico è un impianto del Coni e quindi può decidere liberamente di intestarlo a chi vuole”.
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