Due promozioni in A e i due record di punti (50 e 52) con l’Atalanta, Stefano Colantuono, romano di 49 anni, è ormai orobico d’adozione: «A Bergamo sono felice, ho sposato il progetto, non me ne andrei per niente al mondo».
Senza la penalizzazione di 6 punti dove sarebbe la sua Atalanta?
«Avremmo lottato per l’Europa League. Ma abbiamo disputato un campionato esaltante, salvandoci senza problemi. Ora dobbiamo consolidarci in A: con un presidente come Percassi e un dirigente come Marino, che ci ha fatto fare il salto di qualità, sarà più facile».
Qual è il suo giudizio sulla stagione del Napoli?
«La squadra ha fatto bene, si è cimentata in tre competizioni vincendone una. In campionato ha patito lo sforzo profuso in Champions, sta crescendo in modo esponenziale dopo essere ripartita da zero, non bisogna mai dimenticarlo».
Con la vittoria al San Paolo, però, la sua Atalanta ne ha frenato la corsa per la qualificazione in Champions…
«Non credo sia stata una sconfitta determinante. Il Napoli ha avuto poi altre occasioni per rifarsi, penso che il ko a Roma con la Lazio sia stato decisivo».
Da collega come giudica il lavoro di Mazzarri?
«È sotto gli occhi di tutti, di meglio non si poteva fare. In tre anni ha centrato grandi obiettivi, il suo lavoro è stato ottimo, anzi super».
Ieri ha ricevuto il premio Bearzot a Napoli, ma il suo futuro in azzurro è ancora in bilico…
«Ah sì? Fossi nel Napoli non me ne priverei mai e non penso che lo farà. Non ho la sfera di cristallo, ma non vedo un Napoli senza Mazzarri, è un binomio vincente».
Lavezzi potrebbe andar via: Insigne potrebbe essere l’erede?
«Sarebbe un addio pesante, come se dal Milan andasse via Ibrahimovic. Il Pocho è uno di quelli che fanno la differenza, è amato dal pubblico, ha tracciato un solco importante a Napoli. Insigne è talento straordinario, in B ha fatto cose egregie, ha colpi notevoli ma dovrebbe misurarsi con una realtà molto diversa. Va lasciato crescere senza responsabilizzarlo troppo».
De Laurentiis vuole puntare sui giovani, si può vincere a certi livelli?
«La formula vincente è il giusto mix tra gioventù ed esperienza, non è facile sopportare le pressioni di una piazza come Napoli senza giocatori più navigati, che riescono a gestire con equilibrio partite e spogliatoio».
Al San Paolo Marino le ha presentato De Laurentiis, un giorno le piacerebbe lavorare con lui?
«Penso solo all’Atalanta. È stato piacevole conoscerlo, è una persona molto cordiale e schietta: dice sempre quello che pensa».
Il ds Bigon ha detto che il Napoli è l’unico club che ha vinto rispettando il fair play finanziario, è così difficile farlo?
«Sì, non è facile collimare la voglia dei tifosi e il bilancio. L’ideale sarebbe farlo sempre, specie in periodi di crisi come questo».
Scudetto, cosa manca al Napoli?
«Il Napoli non ha niente in meno alle altre grandi squadre. Servono però calma ed equilibrio, il club è ripartito da poco, diciamo che è quasi pronto».
Forse occorrono altri top player...
«Perché Lavezzi, Cavani, Hamsik e Maggio cosa sono? È chiaro che se ne aggiungessero sarebbe meglio».
I suoi allievi Gabbiadini, Peluso e Schelotto sono pronti per un grande club, tipo Napoli?
«Gabbiadini ha il futuro assicurato, sarà uno degli attaccanti più forti in Italia, lo consiglio al Napoli come alle altre big. Lo stesso per Schelotto. Peluso è più un giovanotto, ma non è facile trovare terzini sinistri con struttura, corsa e bravura tattica come lui. So che la Juventus lo segue, starebbe bene in qualsiasi rosa».
L’Atalanta spinge per riscattare Cigarini dal Napoli…
«È un giocatore importante che abbiamo rimesso a nuovo. Mi farebbe piacere allenarlo ancora, ma saranno i due club a decidere».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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