‘C’eravamo tanto amati’ è un grande film italiano degli anni ’70, rappresenta una metafora perfetta del rapporto tra Lorenzo Insigne e Mino Raiola. Il capitano del Napoli ha sottoscritto ad aprile del 2017 un contratto che lo lega al Napoli fino a giugno 2022 e gli consente di guadagnare circa 5 milioni complessivi a stagione. Insigne l’ha firmato quando era rappresentato dalla Doa, l’agenzia che l’ha seguito durante tutto il suo percorso di crescita a partire dagli anni del settore giovanile fino alle prime gioie in prima squadra e avventure in Nazionale. Nell’estate del 2017, pochi mesi dopo il rinnovo con il Napoli, la separazione con i suoi storici procuratori e l’’dillio con Raiola, che diventava così il riferimento per tanti giocatori della Nazionale come Donnarumma e lo stesso Verratti. Nel corso di questi anni si è costruito un rapporto forte, come dimostrano gli incontri a Castel Volturno o a casa Ancelotti per risolvere proprio le situazioni complesse che si verificavano con l’ex allenatore del Napoli. La figura di Raiola nella vita di Insigne, nell’immaginario collettivo, faceva pensare ad un possibile futuro dal Napoli, situazione che non si è mai concretamente verificata.
Secondo le indiscrezioni raccolte da Calciomercato.it, nell’estate del 2018 l’Atletico Madrid propose ad Insigne un quinquennale a 7.5 milioni di stagione, ma il numero 24 decise di non approfondire le avances perché erano trascorsi pochi mesi dal sogno scudetto infranto e sia l’arrivo di Ancelotti che la permanenza di big come Mertens e Koulibaly avevano creato entusiasmo. Nell’estate scorsa, Raiola ha pensato ad una doppia operazione: l’arrivo di Lozano a cui doveva fare spazio proprio Insigne, viste le difficoltà nel rapporto con Ancelotti, come dimostrato dalla polemica dopo la sostituzione in Napoli-Arsenal.
Quando Sarri sembrava destinato al Milan e alla Roma, prese corpo l’ipotesi che potesse seguire il suo ex allenatore, poi c’è stato qualche contatto con l’Inter ma mai una trattativa concreta. Il tempo passa, Insigne il 4 giugno compirà trent’anni e a due anni dalla scadenza dell’intesa il suo destino sembra indissolubilmente legato al Napoli dove con Gattuso ha ritrovato centralità e brillantezza. Dopo tre anni intensi della gestione Raiola, Insigne non ha migliorato il suo ingaggio, anzi è calato per le pendenze con i suoi ex agenti, in più nella stagione in corso c’è da aggiungere la questione multe per l’ammutinamento del 5 novembre scorso.
Tanti procuratori stanno sondando il terreno, l’ipotesi più accreditata coinvolge Federico Pastorello (con la collaborazione dell’agente campano Vincenzo Pisacane) che nel corso degli ultimi anni è parso più presente nel mondo Napoli: l’acquisto di Meret, il periodo in cui ha gestito Gianluca Gaetano che poi è rientrato nella scuderia di Ramadani, i contatti con Mertens per l’offerta dell’Inter, il ruolo attivo nella trattativa a gennaio per Tsimikas, l’esterno sinistro dell’Olympiakos. Insigne studia la situazione, intanto da qualche mese sono iniziati i contatti con De Laurentiis per studiare il prolungamento del contratto. Nel 2022 avrà 31 anni, si parlerebbe quindi probabilmente degli ultimi anni di grande livello della sua carriera e scegliendo il Napoli si tratterebbe di una scelta di vita, si legherebbe definitivamente all’azzurro. Non è una priorità, il Napoli deve prima risolvere le situazioni di Callejon e Mertens, in scadenza di contratto nel giugno prossimo, di Milik, Maksimovic e Zielinski nel 2021. Magari fra un anno, il futuro di Insigne potrà diventare un argomento caldo e la prospettiva di un nuovo matrimonio col Napoli per il capitano è sempre più concreta.
Fonte: Ciro Troise per Calciomercato.it
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