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CM.IT – Napoli, ingaggio “alla Higuain” per Insigne: ecco tutti i retroscena del rinnovo

I dettagli del tanto agognato rinnovo del talento di Frattamaggiore

“Se me l’avessero detto tredici anni fa, non ci avrei creduto”, così si è espresso Lorenzo Insigne quest’oggi in conferenza stampa, nel grande evento per il calciomercato Napoli orchestrato dal presidente De Laurentiis per annunciare il rinnovo del talento napoletano. Non solo tredici anni fa, anche pochi mesi fa Insigne non avrebbe creduto ad un epilogo così lieto della trattativa per il suo rinnovo. La luce in fondo al tunnel era lontana quest’estate, quando De Laurentiis a Dimaro invitò gli agenti del calciatore ad andare al mare e con tono infastidito gridava di non aver paura di nulla. De Laurentiis poi è uomo di cinema, ama i colpi di scena ma dietro le scelte del patron ci sono tanti retroscena di mercato.

De Laurentiis si spazientì già durante la scorsa stagione, quando il direttore sportivo dell’Atletico Madrid Berta intensificò i contatti con i procuratori del calciatore, dalle stanze di Castelvolturno partì una controproposta via e-mail per allontanare le sirene dei ‘Colchoneros’: “Per Insigne servono 100 milioni”. Sì, 100 milioni, più di quelli incassati nell’ultimo calciomercato estivo per Higuain, la cifra che De Laurentiis quest’estate voleva inserire come clausola rescissoria nel contratto di Lorenzo. Clausola che, invece, è scomparsa dall’intesa sottoscritta da Insigne fino al 2022 perché il talento azzurro sul campo si è guadagnato il ruolo di “bandiera inaffondabile” insieme a Marek Hamsik.

L’assenza della clausola è l’unica differenza tra il contratto di Insigne e quello di Cavani ed Higuain, i trascinatori del Napoli nelle passate stagioni. Cavani anche ha vissuto il grande evento, la firma in diretta televisiva ma era un accordo temporaneo mentre il contratto fino al 2022 di Insigne è una scelta di vita. L’ingaggio è lo stesso: 5 milioni di euro, 25 nell’arco di cinque anni senza bonus, premi o altri dettagli con i diritti d’immagine concessi al club ma con l’impegno morale delle parti di consentire ad Insigne di sfruttare nuovi accordi pubblicitari, a differenza degli ostacoli posti in passato, quando non si trovò l’accordo con la Duracell per lo spot per i Mondiali del 2014. I gol, gli assist, i palloni recuperati, il lavoro sul campo da una parte, gli spifferi di mercato dall’altra, l’Insigne-Day è l’epilogo positivo di una lunga avventura.

Non c’era solo l’Atletico Madrid, anche l’Arsenal, il Barcellona, il Bayern Monaco di Ancelotti, che sognava la coppia Higuain-Insigne con un’eventuale cessione di Lewandowski, ma anche in Italia si sognava il grande scippo. La Roma e la Juventus sono sempre state attente alle prestazioni di Insigne ma le milanesi hanno infastidito De Laurentiis. Ad agosto ci fu una dura guerra a distanza: il Napoli s’inserì nelle trattative tra l’Inter ed Icardi per il rinnovo ed Ausilio rispose con la stessa moneta, lavorando sul disagio espresso anche a livello mediatico da Insigne ed i suoi agenti.

E’ più recente, invece, la “sirena rossonera” del Milan dei cinesi per il talento azzurro. Quando le parti non trovavano ancora l’accordo, il direttore sportivo Mirabelli ha comunicato la sua proposta al giocatore da formalizzare una volta esercitato il closing: 30 milioni al Napoli e 4,5 al calciatore più la libertà assoluta nello sfruttamento dei diritti d’immagine. De Laurentiis ha rifiutato con stizza e un giorno all’improvviso ha scritto il suo colpo di scena: uno stipendio alla Higuain per Insigne, il più pagato del Napoli, leader anche nella classifica degli ingaggi. “Ben vengano i cinesi, basta che non rompano il pasticciotto a noi, altrimenti si sprecano i vaffa”, diceva De Laurentiis in conferenza stampa. Un messaggio chiaro alla Milano cinese nell’Insigne-Day, chissà se Ausilio e Mirabelli l’avranno accolto con un sorriso.

 

Fonte: Ciro Troise per Calciomercato.it

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