“Lo stiamo seguendo. Consigliabile per una squadra italiana, senz’altro: assomiglia a Callejon: soprattutto fisicamente, è di quella statura e ha corsa. Può sicuramente fare comodo, in prospettiva. Ha la testa giusta, soprattutto, e una buona famiglia. Tutte garanzie, a quell’età”, parole di Gianni De Biasi, commissario tecnico di un’Albania che ha centrato la storica qualificazione all’Europeo in Francia. E non ci sarà da stupirsi se l’allenatore italiano porterà Milot Rashica, esterno offensivo del Vitesse, ad Euro 2016. Perché il classe ’96 ha qualità da vendere e in Olanda se ne sono accorti tutti, Ajax e Psv in particolar modo. In Italia il Napoli lo tiene d’occhio, così come diversi club di Premier League, Southampton, Everton e Tottenham su tutti.
LE ORIGINI – Il nativo di Vushtrri, cittadina situata nella parte nord del Kosovo, era già stato notato da diversi club: in ordine Gent, Union Berlino e Hannover. Le società lo tennero in prova per diverse settimane nel 2013, senza poi concludere il trasferimento. Rashica, ai tempi 17enne, venne scartato e debuttò nel massimo campionato del Kosovo. Il Vitesse è andato a pescarlo in estate proprio nel Futbollistik Vushtrria, club kosovaro che gioca in un piccolo stadio da seimila posti. Lo ha notato grazie alla sua rete di osservatori. Lo ha tenuto in prova, per due settimane, nel mese di febbraio del 2015. E in estate ha deciso di investire trecentomila euro per portarlo in Olanda. Gli ha fatto firmare subito un contratto fino al 30 giugno del 2018, ma la società di Arnhem si è garantita nell’accordo la possibilità di prolungarlo per altre due stagioni, spostando la scadenza al 2020.
I NUMERI – Rashica si è inserito senza difficoltà nel campionato olandese. Ha segnato 7 gol in 25 partite, sfornando 5 assist. Nel Vitesse è stato lanciato dal tecnico Peter Bosz, che lo aveva promosso titolare già nella prima giornata e lo aveva fatto debuttare in Eredivisie l’8 agosto sul campo del Willem II (1-1). Una scelta ricambiata da una brillante prestazione: Rashica si era presentato con un assist per il suo compagno Denys Oliynyk, attaccante ucraino, autore del gol del pareggio. Con l’addio di Bosz, trasferitosi al Maccabi Tel Aviv, e l’approdo di Rob Maas sulla panchina del Vitesse c’era il rischio che il giocatore venisse messo da parte. E invece no, l’albanese si è adattato alla perfezione agli schemi del nuovo tecnico ed è sempre stato schierato dal primo minuto.
IL PARAGONE – E’ un destro naturale, ma può muoversi anche sulla fascia sinistra: buona tecnica e cambi di marcia. Cerca sempre di inventare il colpo che può fare la differenza, ma è generoso, aiuta i centrocampisti, lavora in copertura, si sacrifica. Tenta frequentemente il dribbling e arriva sul fondo con grande regolarità per cercare di servire i compagni all’interno dell’area di rigore. Per la grande rapidità palla al piede e le movenze ricorda Alexis Sanchez, ala dell’Arsenal. Brevilineo col baricentro basso, proprio come il cileno. Fa della corsa la sua arma principale ed è valutato circa 5 milioni di euro dal Vitesse. Valore che, viste le ottime prestazioni stagionali, è destinato a salire entro la fine del campionato.
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