Le 59 candeline spente quest’oggi, fanno di Maurizio Sarri un uomo esperto, che ne ha passate di tutti i colori. Dalla banca al Bernabeu, passando per i campi in terreno di periferia ed il sogno scudetto nella sua ritrovata Napoli. Allo stesso tempo però, Sarri è un uomo molto più giovane di quanto possa dire oggi la sua età. Una nuova vita, il tecnico azzurro, l’ha iniziata nell’estate del 2015, quando il Napoli la vita gliel’ha cambiata, prima che lui, a sua volta, cambiasse il Napoli. Contratto milionario, l’amore sconfinato di un popolo immenso, sparso in ogni parte del mondo, pressioni mediatiche e ambientali fino a quel momento sconosciute. Tutto nuovo per lui, in un mondo in cui talvolta ci sono 30enni che di queste cose ne potrebbero sapere molto di più. Non di come si sta in campo però, non dell’essenza del gioco, della didattica, della filosofia e dell’estetica. Del rettangolo verde Sarri è uno scienziato ed al tempo stesso un poeta: pochi, pochissimi al mondo come lui. Non si arriva dalla terza categoria alla vetta della Serie A altrimenti. Non da ex signor nessuno, come lui. Competenza, studio e capacità come armi per farsi largo ed emergere dal nulla in un mondo estremamente complesso. Manifesto della rivincita dell’elemento della meritocrazia in un paese che ogni giorno lamenta il suo latitare. Un paese, ed un mondo del calcio, che tanto hanno da imparare dall’allenatore del Napoli, che a suo a volta, da questo mondo, altrettanto può ancora apprendere: elasticità, duttilità, versatilità, capacità di gestire i momenti difficili, temi che fanno di Sarri, oltre al 59enne più in voga del calcio europeo, anche quello con più margini di miglioramento potenziali.
IL REGALO – Un compleanno è fatto di desideri e di regali, i primi si sognano, si immaginano quando si spengono le candeline. Ma non si dichiarano, altrimenti aumenta il rischio che non si avverino. Come Sarri fa con lo scudetto. I secondi fanno comodo nella vita di tutti i giorni, talvolta tornano utili proprio per tentare di realizzare quei desideri di cui sù. Non è difficile immaginare cosa Sarri si aspetti (e speri) per il domandi. Ciò che consegnerebbe definitivamente il suo nome alla leggenda: vincere uno scudetto con il Napoli, da principale attore protagonista. L’artefice primario che più di ogni altro calciatore, succederebbe a Maradona, suo idolo di gioventù, per la portata dell’impresa. Il tricolore per Sarri però non può essere più considerato soltano un sogno, i numeri sono lì ad attestare che il Napoli ha ormai quella dimensione e ce l’ha da quando lui a Napoli ci è tornato, dopo esserci nato quasi per caso. E allora nel duello con la Juventus la differenza la faranno i dettagli, le cartucce disponibili da spararsi, le alternative. Dal pacco regalo di De Laurentiis, Sarri vorrà scartare Simone Verdi, designato come l’uomo della provvidenza. Perchè così come i desideri non si dichiarano, anche i regali, esplicitamente, non si chiedono. E’ malcostume. Ma Sarri degli schemi se ne frega ed a 59 anni ha imparato anche a lanciare segnali in tema di calciomercato. Auguri mister, per altri 100.
Fonte: Calciomercato.com
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