Fiorentina-Napoli 3-3. Ultima trasferta degli azzurri. Non è finita male, ma neanche bene. Pesa ancora quel gol di Bernardeschi a Reina: una prodezza da vedere e rivedere, per apprezzare ancora di più il gesto balistico del numero 10 viola. L’attaccante da una parte e Reina dall’altra: colpevole o innocente? La domanda è sorta dopo la rete del due a due, bella ma forse evitabile. Le inquadrature inchiodano lo spagnolo, non prontissimo nel distendersi rapidamente a terra per impattare col guantone sinistro la sfera indirizzata all’angolino. Poteva fare senz’altro meglio al Franchi ma non solo. Il portiere azzurro è indiziato per ogni gol subito, addirittura c’è chi ha avuto da ridire sul rigore calciato da Caprari nel match col Pescara.
TI RICORDI A SAN SIRO? La stagione dello spagnolo vive di momenti positivi e negativi, di exploit e di inattesi crolli. Manca la continuità, gli errori si ripetono occasionalmente e producono dubbi e sospetti sulla tenuta fisica e mentale del numero uno partenopeo. Sul tema, nel passato recente, è intervenuto anche Sarri, mai sfiorato dall’idea di lasciare in panchina Reina per dare spazio al sostituto (A quanto pare Rafael). E pensare che sabato a San Siro Reina rivivrà le emozioni più belle. Nel 2013, alla sua prima stagione col Napoli, entrò subito nel cuore dei tifosi partenopei parando in modo magistrale un rigore a Balotelli. Mai “Super Mario” ne aveva fallito uno in carriera. Reina spostò il corpo avanti rimanendo inchiodato a terra e devio la bomba dell’attaccante del Milan. Le incertezze, però, cominciano ad essere tante e costano in termini di punti. Il campionario degli errori è ricchissimo e parte da settembre, con la rete realizzata da Niang al San Paolo. Un diagonale non imprendibile, finito in fondo al sacco ma comunque indolore, visto il 4 a 2 finale in favore degli azzurri. Dopo Niang, Verdi, in grado di fulminare l’estremo difensore del Napoli con un tiro scagliato da distanza siderale e tutt’altro che imprendibile.
QUANTE MACCHIE – Il tre a uno finale mitigò le polemiche, risorte prepotentemente in occasione della gara casalinga con il Besiktas, persa dopo un rocambolesco 2-3, maturato nei minuti finali. Un’uscita mancata sul colpo di testa da due passi di Aboubakar, eroe per caso nella notte da Champions. Nel mezzo qualche buona prestazione, condita dai grandi interventi messi in mostra in occasione del tre a zero casalingo con l’Inter. Segnali di ripresa, puntualmente smentiti durante Napoli Torino, dopo l’intervento goffo (ma forse viziato da un fallo) che ha consentito a Rossettini di spedire il pallone in rete. Infine il mancino di Bernardeschi, bello ma non imprendibile per un portiere della sua levatura. Ancora punti persi, troppi sul cammino di un Napoli che pare aver smarrito le sue certezze nella fase di non possesso, anche a causa del calo di rendimento del portiere iberico. Età e prestazioni, di certo poco convincenti, impongono ragionamenti sul da farsi. Non per il prossime gare, ancora appannaggio di Reina ma per la prossima estate, quando il Napoli dovrà forse cominciare a pensare ad un futuro senza Pepe.
Fonte: Calciomercato.com
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