Con lo scudetto sempre più lontano, probabilmente sfumato del tutto, il Napoli si lecca le ferite dopo la sconfitta interna con l’Atalanta e inizia a guardarsi le spalle, perchè proprio i nerazzurri rappresentano ad oggi l’insidia più concreta per quel terzo posto che vale l’accesso ai playoff di Champions League. Un traguardo minimo e irrinunciabile per la formazione di Maurizio Sarri, chiamato però a invertire immediatamente la rotta a partire da una tenuta difensiva che nelle ultime uscite ha lasciato parecchio a desiderare.
PRENDE SEMPRE GOL – Le difficoltà nel limitare le iniziative avversarie e soprattutto l’incapacità di mantenere la propria porta imbattuta con continuità si sta rivelando un fardello troppo pesante per competere a certi livelli e, anche in vista del match di ritorno di Champions col Real Madrid, i segnali sono tutt’altro che incoraggianti. Solamente in una delle ultime 10 partite Reina non ha dovuto raccogliere almeno un pallone alle proprie spalle, 3 nelle ultime 15. Impietoso il confronto con quella Juve che domina da anni in Serie A e che, nello stesso arco temporale, ha messo a referto 10 clean sheet negli ultimi 16 impegni tra campionato, Coppa Italia e Champions. Anche la Roma, seconda in classifica, da metà dicembre ad oggi, non ha subito gol in 9 delle ultime 15.
MAKSIMOVIC NON VA – Nella partita con l’Atalanta, nella quale gli azzurri hanno concesso 8 conclusioni verso la porta, di cui 5 nello specchio, il simbolo della disfatta è stato Nikola Maksimovic, difensore più pagato dell’ultimo mercato estivo con i suoi 20 milioni di euro (più uno di bonus) versati nelle casse del Torino ma sin qui corpo assolutamente estraneo nella formazione azzurra. Sarri l’ha impiegato col contagocce, concedendogli solamente 677 minuti complessivi in campionato e 169 in Europa, e il rendimento del serbo è stato spesso al di sotto delle aspettative. Con lui in campo, sono arrivati già 3 ko e sono stati incassati 13 dei 29 gol totali. Numeri incontrovertibili sui quali farebbe bene a riflettere anche il presidente De Laurentiis, che spinge per vedere maggiormente valorizzati i propri investimenti, salvo poi dover prendere atto della resa non sempre ottimale degli stessi.
Fonte: Calciomercato.com
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