Claudio Gentile, a distanza di quasi trent’anni da quel pomeriggio di fuoco al Sarrià di Barcellona, non ha dimenticato la sfida con Maradona. «Lo stimerò sempre come giocatore, però non gli ho perdonato quanto disse su di me. Bisogna accettare le sconfitte e invece Diego proprio non vi riusciva», racconta l’ex campione della Juve, allenatore a riposo dopo aver interrotto il rapporto con la Federcalcio (guidò brillantemente l’Under 21).
La Juve a Napoli: cosa ricorda Gentile?
«Sfide molto belle e vibranti, le trasferte a Fuorigrotta erano sempre difficili per noi, esclusivamente sotto l’aspetto calcistico perché trovavamo un clima molto sereno».
Il Napoli si gioca tanto in questi 90′.
«Sfida la squadra più in forma del campionato, anche se il Milan pressa alle sue spalle. I bianconeri hanno vinto gli scontri diretti e adesso se la vedono con un avversario arrivato al terzo posto nello scorso campionato, quindi di qualità, anche se il Napoli dovrà cambiare atteggiamento».
In che senso?
«Serve il Napoli formato Champions. Perché se la squadra di Mazzarri gioca con i ritmi del campionato non ha scampo. Se la testa e la condizione sono quelle della massima competizione europea, se la può giocare. Dipende dalle motivazioni. Per intenderci, il tipo di prestazione non dovrà essere quello di Bergamo».
Perché il Napoli è a due facce?
«Credo che la società abbia fatto una scelta, preferendo la Champions al campionato. Le seconde linee non sono all’altezza dei titolari e ovviamente i calciatori sempre impegnati non possono offrire un rendimento standard: accusano il peso della stanchezza».
Alla Juve può andare bene il pareggio stasera?
«Non credo che si facciano calcoli. Io ho visto contro la Lazio un’ottima squadra, in grado di giocare e di amministrare: la Juve sa alzare e abbassare il ritmo partita. Peraltro, arriverà a Napoli caricatissima, in eccellenti condizioni psicologiche. Ecco perché servirà una prestazione super da parte del Napoli, che non può permettersi di perdere».
Meglio Conte o Mazzarri?
«Due ottimi allenatori. Dico la verità, non avrei scommesso un euro sulla vittoria del Napoli contro il City, però la squadra e l’allenatore sono stati bravissimi. Conte è andato al di là delle previsioni: non parla di scudetto, però sa che può vincerlo con questo gruppo».
Gentile avrebbe annullato Cavani come fece con Maradona quel pomeriggio dell’82 in Italia-Argentina?
«Sarebbe stata dura, perché Edinson non è un attaccante statico, però avrei potuto spuntarla. Una cosa vorrei dire su questo grande giocatore: il Napoli non può pensare che i gol li segni sempre lui».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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