Biglietti falsi su carta filigranata (autentica) per le partite di calcio del Napoli. Ma anche tagliandi d’ingresso per i più esclusivi concerti: da quello di Ligabue a quello di Lady Gaga. Finché c’è falso c’è speranza, ma soprattutto ci sono vagonate di soldi facili da intascare. E questo era il motto della banda di bagarini sgominata ieri mattina all’alba dalla Guardia di Finanza, che ha eseguito undici ordinanze cautelari firmate dal giudice per le indagini preliminari del Claudia Picciotti. Venti, complessivamente, gli indagati.
Un sistema perfetto, collaudato in ogni sua minima parte: è quanto ha messo in luce – anche grazie a recenti inchieste giornalistiche del «Mattino» – l’indagine della Procura di Napoli affidata al pm Paolo Sirleo e coordinata dall’aggiunto Giovanni Melillo. Una gioisa macchina da guerra che poteva affidarsi ad una mente, a qualche importante complicità ma soprattutto a molte braccia, quelle stesse che la domenica smerciano illegalmente i preziosi cartoncini che danno accesso al San Paolo.
Non solo. La novità scoperta questa volta riguarda anche i canali di vendita alternativi dei biglietti: e cioè i siti internet. A tutto aveva pensato Rosario Martinelli, ritenuto il vero orchestratore, il «maestro» che dirigeva le attività dell’associazione per delinquere; Pasquale Vetrano era preposto alla falsificazione dei biglietti, grazie alle proprie capacità tipografiche; Agostino Guariniello, Luigi Amirante e Vincenzo Riccardi facevano da anello di collegamento con altri soggetti ai quali poi venivano smistati materialmente i tagliandi contraffatti per la vendita al dettaglio.
Le indagini, scattate un anno fa, evidenziano quella che è solo la cima di un iceberg: ed è ovvio che il «sistema» – che poteva farsi forte anche di collegamenti emersi in sede investigativa con ambienti della criminalità organizzata napoletana – andava avanti da molto più tempo. Ma come facevano i bagarini a venire in possesso di carta filigranata, la stessa che possono stampare esclusivamente Lottomatica e Ticket-One? Semplice: con la complicità di alcuni dipendenti di una ditta di corrieri espressi. Nelle consegne che venivano fatte ai punti vendita autorizzati i plichi – seppur regolarmente sigillati – contenevano mediamente 70-100, ma in qualche caso persino 250 biglietti «vergini» in meno: cioè privi della stampigliatura di nome e cognome del cliente che acquista il biglietto. In questo modo anche il più esperto dei controllori sarebbe caduto in inganno. Agli arresti domiciliari sono finiti Luigi e Vincenzo Riccardi, Agostino Guariniello, Luigi Amirante, Pasquale Vetrano, Rosario Martinelli, Ciro Mendozzi, Gennaro Giuliano e Gennaro Di Criscito. Obbligo di presentazone ai carabinieri quotidianamente invece per Carmine Scuotto, Vincenzo Gargiulo, Giuseppe Ferrara, Salvatore e Vincenzo Formentini, Salvatore Picone, Antonio Fraia, Angelo Monnolo, Michelangelo Del Giudice, Fabio Calise e Giovanni Barberio.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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