S’è sfogato su Twitter all’una di notte rientrando in pullman da Napoli a Roma. Gli sono arrivate le prime critiche di qualche tifoso, il digiuno dell’attaccante francese si è allungato, toccando quota 13 partite consecutive, e neppure la sua prestazione è stata sufficiente, come invece altre volte era accaduto. Djibril Cisse ha reagito, ha risposto duramente, ha difeso se stesso e la Lazio per il pareggio a Napoli, che nessuno aveva criticato. Si è trattato di un punto d’oro, conquistato con personalità e temperamento, in condizioni di emergenza. Tutti si aspettavano qualcosa di più dal Leone Nero, sul suo profilo personale ha ricevuto alcuni messaggi non graditi. E ha risposto così: «Ascoltate ragazzi. Ho letto cose che non mi piacciono, commenti di disappunto nei miei confronti. Certe persone non capiscono niente di calcio se pensano questo. Fare gol pensate che sia facile, ma pareggiare 0-0 a Napoli è un grande risultato. Guardate quello che ha fatto il Milan (sconfitto per 2-0, ndr) contro di loro, è uno stadio difficile e il Napoli è una grande squadra. Mi dispiace per chi pensa di sapere di calcio, vi dico di smettere. Ora sono molto arrabbiato».
LUCI E OMBRE – Ha chiuso così il Leone Nero, ha spostato il discorso sulla squadra, è rimasto ferito da alcune critiche. Sta soffrendo questo momento di disagio, non gli era mai capitato in carriera di restare così a lungo senza gol, avrebbe voglia di spaccare il mondo e di ripagare le aspettative e l’affetto della stragrande maggioranza del popolo biancoceleste, che l’ha accolto con entusiasmo a Roma e lo considera un idolo. Reja gli ha chiesto di restare tranquillo, di dimenticarsi del gol, perché può arrivare nel momento in cui meno te lo aspetti. Sinora ha alternato buone prestazioni ad altre meno convincenti. Forse, riflettendo, metterà in discussione anche la prestazione del San Paolo. D’accordo non è stato molto assistito dalla squadra, preoccupata di non concedere il contropiede al Napoli, ma ha protetto poco e male il pallone, non riusciva a tenerlo e rientrava a centrocampo per giocarlo invece di cercare la profondità. Ha però inventato gli unici tre colpi che potevano decidere la partita (un tiro forte di destro parato da De Sanctis, una sponda per liberare Hernanes, il cross per il colpo di testa di Sculli nella ripresa) e ha giocato menomato da una forte contusione alla parte posteriore del gi destra. Quasi zoppicava e andranno verificate le sue condizioni in previsione della Juve.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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