Il tifo da stadio che dal molo Luise si leva al passaggio dei veloci catamarani richiama alla mente lo stadio San Paolo, il Napoli che vinceva, la passione della città per il calcio e il suo idolo Maradona. Tra i compagni prediletti di Dieguito, il capitano Ciro Ferrara, napoletano Doc, entusiasta di poter assistere alla Coppa America nella sua città. « Napoli sta vivendo una degna rinascita, mostrando al mondo intero quale sia la vera città partenopea – afferma il capitano di quel Napoli scudettato, in città per trascorrere qualche giorno in famiglia – L’occasione delle World Series di Coppa America è un palcoscenico ideale per evidenziare al mondo intero le bellezze del territorio campano». La mente dell’attuale commissario tecnico della nazionale Under 21 ritorna indietro con gli anni per trovare similitudini con gli anni d’oro del suo Napoli. « Soprattutto – nota – ho visto in televisione le immagini che mostravano un lungomare gremito di napoletani che mi ha riportato all’emozione del primo scudetto del Napoli, quando la città fu invasa dai tifosi per festeggiare. Sono felice come napoletano. Un successo importante per l’intera città. Una manifestazione che può far conoscere un volto di Napoli spesso trascurato». Ferrara, interpretando anche il pensiero dei tanti suoi concittadini conclude con efficacia, evidenziando ancora una volta, l’importanza che lo sport possa rivestire per proporre un’immagine diversa per la capitale del Sud. « Sono sinceramente contento che si possa parlare di Napoli in chiave di riscatto e rinascita invece che di spazzatura e sporcizia. Ancora una volta lo sport risulta una soluzione importante per la società civile oltre che semplice disciplina». Sulle frequenze di Ciro Ferrara, Francesco De Angelis, il primo skipper non anglosassone a vincere la Louis Vuitton Cup nel 2000 al timone di Luna Rossa. « La Coppa America a Napoli negli anni della mia partecipazione alla manifestazione sembrava impensabile, solo un’idea. Ora costituisce una realtà concreta: è per me un grande piacere. Vedere il lungomare di via Caracciolo popolato di gente, senza auto e il Golfo solcato dalle vele non può che entusiasmare. L’evento può costituire il punto di avvio per un riscatto della città». Riscontri positivi anche da ospiti illustri. « Non ho mai visto, in tutta la mia carriera, nessuna città che abbia partecipato come Napoli – ha dichiarato Bruno Troublé, definito da tutti, mister Coppa America – Qui non ci sono solo spettatori che seguono le regate godendosi lo spettacolo, ma partecipanti attivi all’evento. Un’affluenza così al Village non l’abbiamo mai vista in nessun posto del mondo. La gente interagisce, è coinvolta ed è sempre costantemente presente». Una risposta che evidentemente Troublé, inventore della Louis Vuitton Cup, il più famoso skipper dell’America’s Cup su France3 nel ’91 e nel ’93, non si aspettava, ma che pone solide basi per l’edizione del prossimo anno. E di futuro politici, imprenditori ed organizzatori della massima manifestazione velica ne hanno già cominciato a parlare. Non solo in prospettiva maggio 2013. Carpiti dal calore e dalla passione di Napoli gli organizzatori punterebbero ad una tappa più lunga dell’evento da vivere nel Golfo. In questi giorni si stanno gettando già le basi con progetti che rilancerebbero il vecchio molo borbonico San Vincenzo e coinvolgerebbero altri siti della metropoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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