Ci fosse stato lo champagne, al posto di acqua e coca cola, la famiglia Esposito avrebbe utilizzato quel refolo di entusiasmo per un brindisi alla salute di Ciro. Verso l’ora di cena, mentre il cielo di Roma si schiariva, il padre Giovanni ha ricevuto la telefonata dell’avvocato Pisani che annunciava la revoca della custodia cautelare da parte del gip Giacomo Ebner. In pratica, anche se l’arresto per rissa aggravata è stato convalidato, Ciro torna un uomo libero. Se e quando si riprenderà, avrà soltanto l’obbligo di firma finché la sua posizione non verrà chiarita. La fedina penale immacolata lo aiuterà ad evitare altre misure restrittive, in attesa del processo. «Finalmente una bella notizia. Eravamo sconvolti, questa decisione ci rende giustizia. Mi sento sollevata » ha commentato la madre Antonella.
Miglioramenti. Ma gli Esposito erano di buon umore sin dalle prime ore del mattino, perché Ciro aveva passato una notte tranquilla e si era svegliato. Era miracolosamente uscito dal coma, per la seconda volta. «Ci hanno avvisati all’alba. E’ un piccolo miglioramento. Se continua così, un passo per volta, a noi va bene» raccontano i parenti, che hanno trovato anche il tempo di scherzare tra loro dopo tanta angoscia. Martedì, dopo il terzo intervento, la situazione sembrava disperata e i genitori si stavano quasi rassegnando al dolore più insopportabile. Ma Ciro ha resistito e, grazie ai permessi ottenuti ancora prima che la polizia penitenziaria si allontanasse dal policlinico Gemelli, ha potuto ricevere le visite di tutti i cari, compreso il fratello minore Michele e la fidanzata Simona.
Speranza. Le condizioni restano molto critiche e la prognosi riservata. Ciro Esposito rimane in sala rianimazione alternando momenti di lucidità in cui riesce a comunicare a gesti con la famiglia a momenti di incoscienza dovuti ai forti sedativi (naturalmente non ha potuto rispondere alle domande dei magistrati, che ieri hanno constatato di persona il suo stato). «Vuoi che invito Maradona a farti visita?» gli ha chiesto il padre. E Ciro ha fatto di sì con la testa. E’ tornato un cauto ottimismo ma la strada verso il recupero è ancora lunga e il pericolo di vita purtroppo permane.
L’altro. Intanto stamattina al policlinico Gemelli sarà operato anche Gennaro Fioretti, l’altro tifoso napoletano ferito dagli spari di Tor Di Quinto. Ventiseienne di Mugnano, frazione di Napoli, ha ancora una pallottola nel braccio che i chirurghi dovranno asportare. Anche per lui, come per Alfonso Esposito (amico e omonimo di Ciro) che è l’ultimo ferito e che già è stato dimesso, è stato disposto l’obbligo di firma con la revoca della custodia cautelare.
Fonte: Corriere dello Sport
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