Vincenzo Esposito, zio di Ciro, il tifoso brutalmente ucciso in quel di Roma in occasione della finale di coppa Italia, parla quest’oggi ai microfoni di Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Venerdì c’è stato un bellissimo incontro a Brescia per iniziativa di Radio Onda d’Urto: coi tifosi del Brescia abbiamo avuto civile discussione su come sconfiggere la violenza negli stadi. Dobbiamo difendere il tifo inteso come passione per il calcio e le proprie squadre. Nella partita Napoli-Athletic Bilbao abbiamo visto come amare la propria terra senza odiare gli altri, notiamo invece un approccio xenofobo contro il Napoli e le nuove norme volute da Tavecchio, infatti, non aiutano; sarebbe interessante finanziare con le multe un fondo nazionale per l’educazione anti-razzismo nelle scuole. Ci vorrebbe anche un impegno delle società che non c’è: se 30 o 40 facinorosi controllano la curva della Roma, è possibile che nessuno intervenga e sono notizie giuntemi da ultras romani, possibile che la società non lo sappia? Come sono entrati allo stadio quelli che inneggiavano a De Santis? Accanto alle misure repressive, ne abbiamo parlato a Brescia, andrebbero riaperte le curve alle coreografie che è un modo per dare sbocco al tifo, mentre entrano tranquillamente striscioni che inneggiano alla morte di Ciro. Avete visto invece come hanno risposto i tifosi scozzesi alla provocazione di quei romanisti? Negli ambienti puliti c’è la consapevolezza della necessità di cambiare le regole. Le sole misure restrittive non bastano, ci vogliono misure restrittive mirate contro i facinorosi. Posso confermare la presenza del Santo Padre a Scampia e spero che questo quartiere venga trasformato nel cuore pulsante di questa Città.”
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