Secondo quanto riferito da Il Mattino, l’esame su un paio di guanti indossato dall’ultrà della Roma fa luce su quanto accadde il 3 maggio a Tor di Quinto. Ha sparato solo lui, De Santis e coi guanti. Ha sparato con una sola arma, una 7,65.Ed ha lasciato tracce di sangue anche sulla pistola. Nonostante l’assenza di impronte è saltata fuori la prova regina che incastra Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso arrestato con l’ipotesi di omicidio volontario per la morte di Ciro Esposito. L’esame sugli indumenti e in particolare su un paio di guanti disposto in incidente probatorio dal gip Giacomo Ebner ed eseguito dai carabinieri dei Racis, ha confermato lo stub effettuato dell’imputato, nei primi passi dell’indagine, dalla polizia scientifica su disposizione del pm Eugenio Albamonte.
Lo stub, però, potrebbe aprire un nuovo scenario. Il fatto che al momento degli spari la pistola di De Santis fosse sporca del suo sangue prova che il tifoso romanista era ferito già prima di aprire il fuoco su Ciro Esposito, e ancor prima della reazione dei tifosi napoletani che lo hanno pestato, tanto che è ancora detenuto in prognosi riservata nel reparto di medicina protetta del carcere Belcolle di Viterbo. Era ferito perché già vittima di un’aggressione? O perché si sarebbe tagliato durante l’assalto al pullman dei tifosi napoletani?
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