Gli esami e le ricostruzioni delle dinamiche legate allo sparo del proiettile, per quanto concerne l’assassinio di Ciro Esposito durante l’agone calcistico decisivo per la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina del 3 maggio scorso, hanno avuto un esito positivo. Nelle indagini in corso ciò rappresenta una svolta che inchioda, sembrerebbe in forma definitiva, l’ultras giallorosso indagato Daniele De Santis.
Le analisi del maggio scorso sulla mano destra del De Santis avevano dato risultati parziali e negativi, smentiti da questi ultimi.
Secondo le ipotesi e le speculazioni d’indagine si è sospettato ad un certo punto che l’indagato abbia sparato non con la prima ma con la mano sinistra, in relazione alla quale le analisi di riscontro hanno offerto un esito completo e affermativo.
Le prove sono state raccolte con il metodo SEM-EDX, ovvero la prassi operativa matematico-sperimentale per la rivelazione dei residui da sparo. Quest’ultima applica il microrilevamento a scansione elettronica (SEM) delle sostanze coinvolte nello scoppio da arma da fuoco abbinato alla fisica dei raggi X (EDX), dove lo STUB è il tampone adesivo utilizzato per individuare le zone delle mani “elettive” (cioè più esposte al gas di propulsione, residui combusti e incombusti di Bario, Antimonio e Piombo) coinvolte nell’impugnatura che ha dato seguito all’intenzione dell’offesa.
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