È stato uno dei primi a soccorrerlo in campo. Ciro De Franco ripercorre quei bruttissimi momenti in cui ha visto il suo compagno di squadra Pomante accasciarsi per terra e senza riprendere conoscenza. Attimi davvero terribili. «Ho avuto tanta paura – afferma De Franco – voglio bene a Marco come un fratello. Quando l’ho visto accasciarsi sono subito corso verso di lui. Ho capito che aveva perso conoscenza perché inizialmente faceva fatica a ripsondere». Mentre tutto intorno lo stadio è gelato. Tutti con il fiato sospeso in attesa di un cenno di ripresa del calciatore. «Lo credo bene – continua De Franco – anche perché inizialmente non si capiva cosa fosse realmente accaduto. Ripeto, sono stati attimi terribili in cui la paura prevaleva su tutto. L’importante, comunque, è che tutti gli accertamenti siano andati bene”.
«San Francesco» in silenzio. Quando Pomante s’è accasciato al suolo, lo stadio è piombato in un silenzio spettrale, per un attimo sono tornati alla mente quei drammatici momenti di sabato scorso a Pescara. Il medico sociale della Nocerina, il dottor Gianluca Rosati, con l’aiuto del massaggiatore Grassi, ha poi soccorso il ragazzo. Così ricorda quei momenti. «Per un attimo abbiamo temuto il peggio – dice Rosati – abbiamo iniziato subito le procedure di rianimazione perché pensavamo che il ragazzo avesse perduto i sensi. Si è trattato di un colpo di frusta, in pratica gli è capitato di nuovo ciò che era accaduto a Gubbio. Marco ora sta bene, tutti gli esami da lui sostenuti hanno dato esito negativo». L’uscita dal campo in barella, poi la corsa in ospedale con l’ambulanza per gli esami neurologici e la tac: Marco potrà riprendere l’attività già domani con il resto del gruppo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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