Tra tutti gli ex, probabilmente, Luca Cigarini è quello dalla storia più interessante. Per l’intreccio, per le qualità, per la voglia di rivincita che lo anima ogni volta che, davanti, si trova Walter Mazzarri. Il tecnico, più che il Napoli, perché la sua vita azzurra, introdotta in grande stile anche dagli undici milioni di euro spesi per acquistarlo, a un certo punto s’è interrotta per una questione di fondo difficilmente risolvibile: nonostante la stima, l’allenatore non lo ha mai ritenuto un titolarissimo, tanto per citare il suo slang, per il credo tattico professato. Detto, confermato, acceso e via: nel 2010 il giocatore chiede ufficialmente la cessione e si trasferisce a Siviglia. Salvo poi tornare alla base e accettare la proposta dell’uomo che lo aveva portato in azzurro, l’ex d.g. Pierpaolo Marino, nel frattempo andato all’Atalanta. Il resto è storia (piuttosto) nota. Una storia che potrebbe continuare domenica.
LA RIVALITA’ – Farebbe di tutto per lasciare il segno, Cigarini, soprattutto perché di fronte c’è il Napoli. C’è Mazzarri. Diciamola tutta: il ventiseienne centrocampista atalantino, radici emiliane, vede azzurro ma vede rosso. Voglia di rivalsa ai massimi livelli, nei confronti del suo ex allenatore: Mazzarri lo avrebbe tenuto volentieri, nessun problema, ma per una questione tattica, di un modulo imperniato su due mediani di corsa, più che d’ordine e qualità, non era pronto a garantirgli lo spazio che lui reclamava. E così, in un pomeriggio d’estate a Folgaria, dopo un allenamento del ritiro precampionato 2010-2011, i due parlarono a lungo appollaiati su una panchina: risultato, Cigarini chiede la cessione. E va a Siviglia. Non brilla, rientra a fine anno e poi va in prestito all’Atalanta. Dove è confermato a furor di popolo, ancora in prestito ma con diritto di riscatto della metà, dopo un ottimo campionato concluso anche con l’esperienza a Coverciano con la Nazionale del pre-Europeo.
IL FUTURO – Eppure, nel 2009 il suo acquisto fu celebrato con tutti gli onori: 23 anni, il soprannome di Professore cucitogli addosso da Luciano Castellini ai tempi dell’Under 21, il futuro annunciato da regista sagace in odore di Italia vera. Gli undici milioni investiti da De Laurentiis per portarlo a casa-Napoli. Di cui, contrattualmente, è ancora un patrimonio. Chissà cosa accadrà, in futuro. Chissà.
IL TABU’ – Nel frattempo è scontato immaginare che farà di tutto per tornare in lizza, pronto e carico, già domenica al San Paolo. Uno stadio che con l’Atalanta non ha ancora visitato, da avversario, avendo saltato la (vittoriosa) trasferta della stagione precedente. A dirla tutta, non era in campo neanche in occasione del colpaccio del girone d’andata in casa: le cose a Bergamo gli vanno bene, altroché, ma il Napoli continua a essere una sorta di tabù.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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