Lo strano caso del professor Cigarini, professore di calcio con tesi discussa al cospetto del rettore Castellini (Luciano), è roba da studio: piace a tanti, si destreggia un po’ ovunque ed è anche in corsa per l’Europeo, eppure Napoli per lui assume sempre i contorni del tabù. E, a dirla tutta, non è certo anche che resterà all’Atalanta, dove ha trascorso la stagione appena conclusa dirigendo l’orchestra al centro del centrocampo talmente bene, da rientrare con merito e soddisfazione nell’eurolista dei pre convocati di Prandelli. Rischia di andare a rappresentare l’Italia nell’Est, il professore: ed è per questo che il caso si fa sempre più strano.
IL VALORE – E allora, il racconto degli ultimi tre anni e qualche giorno della carriera di Luca Cigarini. Un talento svezzato dalla Sambenedettese proprio al cospetto del Napoli, in occasione di una semifinale play off dell’allora serie C1, e poi lanciato e valorizzato dal Parma e dall’Atalanta: il cerchio si chiude e proprio il Napoli lo acquista, con tanto di squilli e acuti, nel 2009. Senza timore di stecche: “Detterà i tempi del gioco, sarà il regista”, dicevano prima dell’arrivo di Mazzarri. E poi? Zac: la bacchetta si spezza, come la magia, il tecnico toscano studia un centrocampo di incontristi e Luca scivola gradualmente fuori squadra. E poi saluta: adios, Siviglia e Atalanta sempre in prestito. E sempre con il peso di un valore – economico – che ancora oggi non gli permette di avere chiaro il destino.
JEKYLL E HYDE – Caso strano davvero, sì, perché sostanzialmente il campionato con la squadra di Colantuono è andato talmente bene da fargli guadagnare anche la definitiva stima di Prandelli. Ma di Napoli, e dunque di grande palcoscenico, per il momento nisba. Niente. Una sorta di effetto Jekyll e Hyde involontario. Una specie di sortilegio, d’incantesimo che, a onor del vero, fa decisamente a cazzotti con il profilo del Professore, come lo chiamava Luciano Castellini ai tempi dell’Under 21.
L’INCERTEZZA – Il passato è là, non lo tocca nessuno. E’ innegabile: come le 31 presenze, con un gol, lasciate in eredità agli almanacchi e alle statistiche della splendida stagione dell’Atalanta. Un po’ casa e un po’ non. Nel senso che la storia, oggi, sta più o meno nei termini spiegati da Pierpaolo Marino, che lo volle al Napoli e lo ha voluto anche a Bergamo: “Cigarini c’interessa, certo che lo vogliamo tenere. Però secondo i nostri parametri”. Perché il regista emiliano è, tecnicamente, in procinto di rientrare dal prestito secco e di tornare alla base azzurra. Quella dell’incantesimo. Dell’incertezza.
FIORI E SPINE – Cosa accadrà, allora? Tutto rimandato. Magari anche legato a un’eventuale operazione con il club nerazzurro, proprietaria di due obiettivi del Napoli, Gabbiadini e Peluso. Spine. E poi anche fiori: d’arancio, certo, quelli che neanche una settimana fa hanno profumato le sue nozze con Francesca Bargiacchi, graziosa e storica fidanzata che a Napoli lavorava in una farmacia, andate in scena a Rivalta, nel cuore dell’Emilia, sotto una pioggerellina fitta che molto ricordava quella londinese: “E’ proprio vero, sono uno sposo molto fortunato: il Ct Prandelli mi ha anche fatto un regalo meraviglioso. Il più bello possibile”. Sorriso, clic e via. Un venticinquenne felice. Nonché un aspirante accreditato alla spedizione europea. Nonostante tutto. Nonostante lo strano caso del professore.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
