E’ uno dei tanti scugnizzi napoletani in giro per l’Italia. Lui, Camillo Ciano, 21 anni compiuti il 22 febbraio scorso, al calcio ci crede davvero. Nato e cresciuto a Marcianise, località alla periferia di Caserta, è stato ingaggiato dal Napoli prima di approdare alla Cavese e arrivare quest’anno al Crotone in B con la clausola del prestito con diritto di riscatto a favore della società calabrese. A Crotone si sta facendo valere a suon di gol. Finora, nei 678′ giocati ne ha firmati tre, portando alla cassa della società crotoniate 3 punti, 2 con l’Empoli e con la Reggina. Ininfluente quello all’Albinoleffe.
GLI ELOGI DI URSINO – E’ uno dei colpi messi a segno dal ds Peppe Ursino che ne tesse gli elogi: «E’ bravissimo nel recuperare palloni ed ha un tiro micidiale». A Crotone è approdato dopo un campionato super nella Cavese dove ha segnato tanti gol. Leonardo Menichini, che da allenatore del Lumezzane tre anni fa incontrò Ciano come avversario nel Lecco, lo tiene in grande considerazione: «Tecnicamente è molto bravo, ha un gran bel sinistro e sa giocare al calcio. Certo, ha appena 21 anni e bisogna lasciarlo crescere, ma sono convinto che alla lunga verrà fuori alla grande». E’ un mancino e pochi riescono a metterlo sotto. Può essere il nuovo Cutolo? «Lo ricorda molto – dice Menichini –, ma ancora è presto: Ciano è giovane e ha tanta strada da fare».
LA GIOIA DI CIANO – E lui, Camillo Ciano, cosa ne pensa? «Sono molto contento – ha spiegato dopo il derby – per aver segnato il gol dell’uno a uno contro la Reggina, soprattutto perché siamo riusciti a raddrizzare il risultato quando siamo rimasti in inferiorità numerica per l’espulsione di Gabionetta. Non dimentichiamo che avevamo di fronte una grande Reggina. Col nostro gioco però siamo riusciti a pareggiare una partita che sembrava persa».
Ha un sogno Camillo Ciano. «Quello di tutti i ragazzi napoletani che giocano a calcio: debuttare in serie A al San Paolo con la maglia del Napoli».
Di lui è entusiasta anche il capitano Antonio Galardo: «Ciano può e deve ancora crescere, è un giocatore che ci può dare una grossa mano. Se può essere il nuovo Cutolo? Sono due mancini che giocano in modo diverso. Aniello ama partire da lontano, a Camillo piace giocare vicinissimo alla porta e far partire il suo tiro micidiale».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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