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Christian Bucchi: “Sarri e Giuntoli uno spot per il calcio. Il Napoli farà strada”

"Higuain lo vedo leader come mai prima d’ora e noto che si stanno creando le premesse per una grande stagione"

In molti lo ricorderanno lì al centro delle aree di rigore avversarie. Pronto per una spizzata di testa o una zampata da tre punti. Oggi la visuale del campo di Cristian Bucchi è cambiata radicalmente. Le partite segue dalla panchina della sua Maceratese, ma seppur nei panni dell’allenatore, non ha perso la sua spiccata propensione all’attacco. Ed i risultati sembrano dargli ragione. “Siamo contenti di quanto stiamo facendo – racconta Christian Bucchi a gianlucadimarzio.com- ma è molto presto per fare dei bilanci. Allo stesso tempo posso dire di essere molto contento perché siamo riusciti a fare buone prestazioni con una squadra piccola e neo promossa”.

Secondi in classifica e freschi di vittoria contro il Teramo, Bucchi e la sua Maceratese sono una realtà del girone B di Lega Pro. “D’ora in avanti sono contento che le nostre avversarie ci affronteranno con maggiore attenzione e per noi sarà certamente più dura, Ho avuto la fortuna di avere tanti bravi allenatori e da tutti loro ho preso qualcosa. Nel mettere insieme tutti i pezzi di questo puzzle, poi c’ho messo del mio dal mio carattere perché non credo nelle emulazioni, ma nelle idee. Dal punto di vista umano Bolchi e Castagner mi hanno dato tantissimo, mentre dal punto di vista tattico Giampaolo, Pioli e Di Francesco sono quelli che mi hanno trasmesso quel piacere di allenare che ho adesso”.

Ecco perché non si stupisce dei grandi risultati del Sassuolo e della Lazio, anche gli piace apprezzare il grande lavoro di Reja, suo allenatore ai tempi del Napoli. “Su tutti gli riconosco il merito di aver saputo modernizzarsi. Pur appartenendo ad una scuola più datata si è guardato attorno e ha fatto grandi cose. Sa estraniare il gruppo dalle pressioni, crea tranquillità attorno alla squadra e queste sono e le condizioni ottimali per fare bene”.

Dici Reja e pensi subito al Napoli. “Quella in azzurro per me è stata un’esperienza meravigliosa: sono tuttora legatissimo alla città e ci vado spesso”. Gli piace anche la nuova società e il nuovo allenatore. “Sarri e Giuntoli sono un bellissimo spot per tutti quelli che si affacciano al mondo del calcio con tanta gavetta sulle spalle. Hanno creato una squadra bella che appassiona la gente. Higuain lo vedo leader come mai prima d’ora e noto che si stanno creando le premesse per una grande stagione”. Un po’ come l’anno di quella promozione dalla B alla A. “Ricordo la festa al ritorno da Genova: c’erano 300 mila persona a Capodichino. Anche se la gioia più grande fu la la vittoria ai rigori contro la Juventus in Coppa Italia, partita nella quale segnai anche un bellissimo gol”.

In quel Napoli la coppia d’attacco era Bucchi-De Zerbi, e proprio come Cristian anche Roberto sta facendo benissimo da allenatore con il Foggia. “Ci sentiamo spesso perché è rimasto un grande rapporto di amicizia tra noi. Sono contento di quanto sta facendo perché la sua filosofia di gioco lo sa ripagando. Sta facendo benissimo in una piazza bellissima. I risultati del suo Foggia non mi stupiscono perché chi ci mette passione e ha idee e Roberto vive per il calcio”.

Come De Zerbi, anche Bucchi ha voluto iniziare la carriera di allenatore partendo dalla Lega Pro. “Non nascondo che ho avuto possibilità di andare in B, ma sono convinto che un percorso giusto e corretto sia fatto anche di gavetta, quella che ti consente anche di potere sbagliare, perché gli errori sono un momento di miglioramento. Mi piaceva fare un percorso completo che mi permettesse di capire tante cose”. Gubbio, Torres e ora Maceratese, la strada di Bucchi come allenatore è fatta di piccoli gradini. “Credo molto nella meritocrazia. Trasmettere idee e obiettivi ad una squadra non è facile, ma quando ci riesci è una grande soddisfazione”. Insomma: sembra quasi che vincere da allenatore gli piaccia anche di più quando vinceva da giocatore.

Fonte: Gianlucadimarzio.com

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