Una lunga giornata segnata dal dolore, attraversata da interrogativi preoccupanti, ansia, concitazione, paure, qualche cupa previsione. Per fortuna tutto poi svanito in una bolla di sapone. Dopo il viaggio di ritorno da Oporto, prima dell’alba, Christian Maggio è stato ricoverato alla clinica Pineta Grande di Castelvolturno. Immediati gli esami, la tac al petto, il consulto per la definizione della strategia da seguire, infine la sala operatoria e, dopo un intervento durato dieci minuti, il liberatorio bilancio. «Ha subito un intervento d’inserimento di un tubo toracico di drenaggio a causa di un pneumotorace causato da un trauma al petto».
Poca roba, ma quanta paura. Maggio è rimasto in osservazione per tutta la giornata di ieri e questa mattina, salvo complicazioni, tornerà a casa. Una nuova tac verrà eseguita lunedì e solo quel giorno si potrà capire quando l’esterno potrà tornare in campo. Di sicuro, salterà sia la gara con il Torino che quelle con Porto e Fiorentina. Una vera maledizione per Benitez costretto a fare a meno di tutti gli esterni della rosa.
Dopo le incertezze inevitabili nelle prime ore, le troppe parole spese anche da chi non ne aveva titolo (e la cosa ha turbato molto sia Maggio che il Napoli), le notizie sullo stato di salute del pilastro azzurro sono state tutte confortanti. Nel primo pomeriggio, però, si era anche parlato di un collasso in volo dovuto all’altitudine. Ma il Napoli ha fatto sapere che sul charter non c’è stato alcun problema da parte di Maggio.
L’infortunio che lo ha costretto a saltare la gara con il Porto è avvenuto nella giornata di martedì, quando Maggio si è fermato dopo un movimento brusco mentre stava fermando il pallone con il petto: ha avvertito una fitta allo sterno. Una cosa apparentemente banale, anche perché l’esterno vicentino non si è lamentato eccessivamente per il malore. L’indomani, partito regolarmente per il Portogallo, pochi istanti prima della rifinitura nello stadio Do Dragao, già in pantaloncini e maglietta, ha spiegato a Benitez che il dolore non era ancora andato via. L’incidente di 24 ore prima si è rivelato così una brutta faccenda, particolarmente insidiosa, tanto da impedirgli di giocare. A quel punto, lo staff medico del Napoli si è allertato, chiamando la struttura di Pineta Grande per ottenere una visita radiologica. E, per quanto strano possa sembrare, l’appuntamento è stato fissato per la notte tra giovedì e venerdì, al rientro a Capodichino.
Dopo un volo tranquillo, seduto al fianco di Dzemaili, verso le 3,30 in compagnia del dottor Canonico, il numero 11 azzurro è andato in taxi a Pineta Grande. Lì ad attenderlo c’è Giorgio Chef, uno dei radiologi della struttura. È lui a notare l’aria presente tra la pleura e il polmone. Dopo un rapido consulto, si decide che è inutile attendere altro tempo: meglio intervenire con quello che i sanitari ritengono un intervento di drenaggio di piccolissima entità. Tutto va per il verso giusto. In mattinata Maggio riceve la visita del ds Bigon e del tecnico Benitez che vengono rassicurati sul fatto che non si tratta di nulla di grave.
In mezzo a tutto, è facile supporre che la prognosi arriverà quando gli accertamenti saranno finiti e i medici avranno in mano un quadro completo dei risultati. Oggi potrebbe essere la giornata buona. Massimo Briaschi, il suo manager, spiega: «Al momento parlare di una data per rivederlo in campo è prematuro e non è possibile fare ipotesi».
Fonte: Il Mattino
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