Antonio Conte, deferito per «omessa denuncia», è uno dei 45 tesserati rinviati a giudizio dalla Procura federale nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse. Con il tecnico oggi bianconero (ma al Siena al tempo dei fatti), saranno processati anche due giocatori che ora vestono la maglia della Juve – Bonucci e Pepe – ma per fatti che avrebbero commesso quando erano il primo al Bari ed il secondo all’Udinese. Pur non essendo fra i 13 club rinviati a giudizio (Lecce e Grosseto rischiano la Lega Pro per responsabilità diretta), il coinvolgimento «indiretto» preoccupa i campioni d’Italia che potrebbero perdere non solo il loro tecnico, ma anche due giocatori importanti: «a rischio» soprattutto Bonucci, che per l’illecito sportivo rischia da tre anni in su, mentre per Pepe l’accusa ipotizza solo l’«omessa denuncia». In una giornata scossa dai 58 deferimenti in base alle indagini delle procure di Cremona e Bari, la società bianconera nel processo sportivo al via il primo agosto può perdere ben cinque tesserati. Pur non essendo mai entrata nell’inchiesta potrebbe ritrovarsi senza l’allenatore e il suo staff. Nel mirino le presunte combine per Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena, della stagione 2010/2011 in cui Conte ottenne la promozione in Serie A alla guida del Siena. In base alle dichiarazioni del pentito Filippo Carobbio, c’era il rischio che il tecnico fosse rinviato a giudizio per illecito sportivo. Comunque, una condanna in primo grado gli impedirebbe di sedere sulla panchina nelle competizioni nazionali e in Champions League. Ma Conte patteggerà ed il suo stop potrebbe oscillare tra i 4 e gli 8 mesi, senza però impedirgli di dirigere gli allenamenti e partecipare alle conferenze stampa. Un patteggiamento che Antonio De Renzis, legale di Conte, spiega così. «Un avvocato previdente non esclude niente a priori perché deve valutare le situazioni – ha dichiarato a Tgcom24 -. Abbiamo definito il primo step ridimensionando l’ipotesi accusatoria, poi abbiamo valutato come muoverci». Rischiano anche il vice Angelo Alessio (con lo stesso capo d’imputazione)e, soprattutto, il collaboratore, Cristian Stellini (sui cui pendono anche due presunti illeciti commessi ai tempi di Siena e Bari). Tra i bianconeri poi sembra compromessa la carriera di Bonucci, deferito per illecito sportivo nella presunta combine di Udinese-Bari del maggio 2010. Rischia una squalifica di tre anni così come il difensore del Bologna Daniele Portanova (coinvolto per Bologna-Bari) e gli altri 31 deferiti per illecito. Per la stessa partita di Bonucci è citato in giudizio anche il compagno Pepe (possibile uno stop di 3-4 mesi), che non avrebbe denunciato la combine quando era all’Udinese (il club friulano teme un’ammenda).
Tra le 13 società deferite, nuvole nerissime s’addensano sul futuro di Lecce e Grosseto, deferiti per responsabilità diretta per i presunti comportamento illeciti dell’ex presidente salentino Pierandrea Semeraro in merito al derby col Bari e del patron del club maremmano Piero Camilli per la partita con l’Ancona. Saranno 45 i tesserati alla sbarra oltre a Varese, Portogruaro, AlbinoLeffe, Ancona (ma il club fallito), Novara e Bari. L’ex capitano barese Andrea Masiello dovrà rispondere di sei illeciti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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