« Auspichiamo che tutte le Curve facciano cori discriminanti per arrivare ad una domenica di totale chiusura degli stadi », così si legge nel comunicato apparso sul sito ufficiale degli ultras nerazzurri. Messaggio e proposito sono chiari: « Ci riserviamo di proporre iniziative popolari coordinate con altri tifosi, ultras, con gli stessi tifosi dell’altra squadra della nostra città, con i nostri gemellati, con i nostri rivali storici e con chiunque comprenda lo sbalorditivo tentativo di imporre alle nostre menti un perbenismo alieno ».
ALLEANZA – Già perché la solidarietà tra ultras e lo spirito che li accompagna è più forte di qualsiasi rivalità sportiva o territoriale. Intanto il Milan lavora al ricorso per San Siro: oltre all’audio porterà un video di coriNon a caso la Curva interista si è schierata con quella rossonera: « Siamo al loro fianco.
Sì, proprio loro sono i nostri più odiati nemici nelle stracittadine ». Ma ha lanciato pure un collegamento con gli ultrà napoletani, vale a dire i destinatari di quei cori che hanno provocato le “porte chiuse” a San Siro per Milan-Udinese. « Stiamo anche con loro. Sì, proprio loro contro i quali coltiviamo forse la nostra più profonda inimicizia. Proprio loro che hanno dimostrato domenica, con lo striscione “Napoli colera” esposto nella loro Curva e con i cori contro Napoli e i napoletani, se ce ne fosse ancora bisogno, chi sono i veri buffoni di questa triste storia di discriminazione e razzismo ».
AUDIO – Intanto, il Milan studia la strategia difensiva per il ricorso. Ieri, Galliani e l’avvocato Cantamessa hanno trascorso il pomeriggio in riunione. Per il momento è trapelato che verrà utilizzato l’audio, nel senso che davanti alla Corte Federale verrà fatto ascoltare, grazie ai filmati tv, cosa si sentiva dentro lo Juventus Stadium in occasione dei minuti segnalati dal comunicato del Giudice Sportivo. E in aggiunta anche un altro video con un coro di tifosi juventini per quelli milanisti con riferimento ai napoletani. Il club vorrebbe così dimostrare una non uniformità di giudizio. Sembra inoltre che sia stata presa in considerazione, per poi riporla nel cassetto, l’ipotesi di una denuncia contro ignoti. Alla base ci sarebbe l’intenzione del Milan di non farsi ricattare dai suoi tifosi e al contempo un tentativo di cautelarsi dal punto di vista dell’immagine e da quello economico.
CONSAPEVOLI – Il compito dei legali non è stato agevolato né dalla presa di posizione della Curva milanista né dalle dichiarazioni del suo leader, Giancarlo Capelli. « A questo punto usiamo le armi che abbiamo a nostra disposizione, fiduciosi in una risposta da parte di chi davvero si sente ultras, oltre la rivalità, oltre a tutto. L’arma per sconfiggere il nemico ci viene fornita dal nemico stesso », si legge nel comunicato di lunedì sera. Il concetto è il medesimo espresso ieri dagli ultras nerazzurri. E peraltro non c’è stata alcuna smentita rispetto ai cori dello Juventus Stadium. Capelli ad Antenna 3 ha spiegato che « sapevamo cosa stavamo facendo. Eravamo consapevoli del significato di quei cori e di cosa avrebbero provocato. Ora altre curve faranno altri cori e chiuderanno tutti gli stadi ».
ALTRE – Dopo Brescia-Palermo di B di sabato scorso la Questura ha segnalato all’Osservatorio il mancato rispetto del minuto di silenzio per le vittime di Lampedusa da parte della Curva Nord che ha intonato cori sul Brescia. « Al prossimo episodio proporrò che venga chiusa », ha detto il vicequestore Ricifari. «Dopo Lampedusa? A casa tua!», è lo slogan choc scritto su uno striscione trovato dalla Digos di Venezia nel corso delle perquisizioni su due gruppi ultrà della squadra di Lega Pro.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
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