Oggi il centrocampista Gelson Fernandes, nato a Capo Verde ma di nazionalità svizzera, si gioca l’accesso alla finale di Europa League con il suo Eintracht Francoforte, ma in passato ha avuto anche alcune esperienze in Italia. Una di queste al Chievo, nel 2010-11, quando fu vittima di alcuni episodi allucinanti di razzismo: “Mi rigarono l’auto e scrissero ‘negro’, poi la distrussero, inoltre defecarono davanti all’ingresso della mia casa. Così portai la mia ex fidanzata in Svizzera al sicuro. Sono cose che da persona e da calciatore non vorresti mai sperimentare”.
Ha rivelato tali episodi al giornale Blick, ampliando il discorso: “In caso di razzismo la partita dev’essere immediatamente interrotta, così come ha detto anche il presidente Fifa Infantino. Anzi, vorrei andare oltre: bisognerebbe dare la sconfitta a tavolino per i club dei supporter in questione, così da pensarci 2 volte prima di farlo di nuovo”. Anche in Germania ha sperimentato casi di quel genere, non solo da noi: “Dopo l’espulsione con lo Schalke 04 qualcuno sui social mi disse che ero ‘figlio delle scimmie, non un vero e proprio svizzero ma un fottuto rifugiato’. Lì però almeno erano frasi dette dietro ad uno schermo…”.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro