Il difensore della Juventus Giorgio Chiellini ha parlato ai microfoni di Sky Sport HD in vista del big match in programma domani allo “Juventus Stadium”. L’intervista andrà in onda sul canale dedicato Sky Calcio 1 HD (canale 251) domani a partire dalle 12.
Su Agnelli.
«Andrea Agnelli è il nostro primo tifoso. Con lui ho un buon rapporto perché ci siamo conosciuti quando tutti e due eravamo più giovani e l’affetto è rimasto. L’anno scorso è stata una cavalcata incredibile per tutti e credo in modo particolare per lui in prima persona perché le emozioni che ha vissuto sono state incredibili. Spesso lo vediamo soffrire più di tutti noi».
Su Conte.
«Prima di conoscerlo magari veniva etichettato come un integralista, come una persona con cui si poteva parlare poco e che andava dritto per la sua strada senza nemmeno ascoltare quello che diciamo. Sicuramente di questa definizione ha mantenuto il fatto di andare dritto per la sua strada ed è stata una grande forza perché è arrivato dopo due anni che ci avevano buttato a terra prima di tutto il morale e le nostre sicurezze. Ci ha ridato la convinzione nei nostri mezzi e ci ha fatto credere che fosse possibile sognare. Poi, soprattutto, ci ha insegnato tanto, in questo anno credo che da parte di tutti ci sia stato un salto di qualità che ci ha permesso di vincere».
Ci sono delle somiglianze tra Conte e Mazzarri?
«Sì, delle somiglianze ci sono. Io ho avuto la fortuna di avere Mazzarri al Livorno, è stata la prima persona che mi ha lanciato nel calcio che conta e sicuramente mi ha insegnato tanto perché ero ancora molto acerbo e completamente da plasmare. Tanti insegnamenti sui posizionamenti li ho ricevuti per primo da lui e tante cose le rivedo in Conte, soprattutto la cura maniacale della fase di non possesso, di ogni dettaglio per cercare di non far emergere le doti dell’avversario».
Juve Napoli di oggi può diventare la nuova sfida scudetto come fu quella tra Maradona e Platini?
«Credo che sia presto per dire che Juve-Napoli è la sfida scudetto. Innanzitutto perché siamo all’ottava giornata e poi perché lasciar fuori altre squadre dopo poche partite mi sembra davvero assurdo e non avrebbe una logica. Il campionato italiano è stato sempre molto equilibrato. Secondo me è strano che dopo sette partite ci siano due squadre con sei vittorie e un pareggio, dare continuità non sarà facile».
Juventus e Napoli sono due squadre che possono tornare a dominare l’Italia?
«Credo che siano due società che in questi anni sono cresciute e hanno aperto un nuovo ciclo. Noi dobbiamo ripartire da quello che abbiamo fatto l’anno scorso. Quando un progetto va avanti credo che sia anche più facile per le persone che arrivano entrare dentro e rendere meglio. Il progetto Napoli va avanti ancora da più tempo: sono quattro anni che Mazzarri è al Napoli e l’allenatore conta tanto. Se c’è la squadra che ti supporta, per un singolo è più facile entrare. Può essere che si riformi questa sfida storica come quella tra il Napoli di Maradona e la Juventus di Platini, ma ci sono tante realtà che secondo me possono arrivare a giocarsela con noi e con il Napoli».
Cosa può significare vincere questa partita?
«Vincere questa partita potrebbe sicuramente dare un segnale importante al campionato, come potrebbe esserlo per loro, ma non è una partita che cambia gli equilibri perché secondo me siamo due squadre mature sia per mantenere l’equilibrio in caso di vittoria, senza farsi prendere dalla convinzione di essere più forti, ma anche per affrontare un’eventuale sconfitta».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
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