“La società non ha gli strumenti adeguati per poter incidere su queste vicende. Il danno che rischia di subire il club è di grande rilevanza e di duplice portata: il fatto di essere privati di due tesserati della prima squadra e la penalizzazione in punti nell’ambito di un campionato ancora in corso“. Lo ha detto l’amministratore delegato del Napoli, Andrea Chiavelli, nel corso del processo al Calcioscommesse dopo che il Procuratore federale, Stefano Palazzi, ha chiesto la squalifica dei napoletani Paolo Cannavaro e Gianluca Grava e un punto di penalizzazione (oltre a 100mila euro di ammenda) al Napoli per la tentata combine di Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010.
“L’attuale società Calcio Napoli – ha rilevato il dirigente ai giudici della Commissione Disciplinare nell’aula allestita al Parco dei Principi – ha solo 8 anni di vita e da quel momento ha compiuto un percorso sempre improntato sulla trasparenza e a comportamenti e principi sani dello sport. E ha messo in atto una serie di comportamenti allineati a questi obiettivi che in pochi anni sono diventati un modello apprezzato non solo a livello nazionale ma anche internazionale“.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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