Nel corso del suo editoriale su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha fatto il punto sulla situazione in casa Napoli. Ecco le sue parole:
“Molti dimenticano che dopo i 91 punti, molti giocatori come i napoletani si sentivano defraudati, Orsato a Milano nessuno lo dimentica. Dopo quella stagione volevano andare via, monetizzare altrove, l’idea di ADL fu brillante di prendere Ancelotti per tenerli tutti, da Koulibaly a Mertens, per provare a vincere. Ancelotti era un garante per i giocatori, per sentirsi grandi. Non era la scelta sbagliata, ma Ancelotti ha lavorato male, è diverso. Ha fermato le cessioni, ma ha arretrato notevolmente il Napoli fino al fallimento totale.
Gattuso mi ha lasciato tipiedo, con tutto il rispetto, perché non c’è discontinuità rispetto al predecessore, era quasi un successore. Lui è uno vero, ma s’è spaventato a dire certe cose perché Ancelotti è il suo maestro, ha detto la squadra al 70′ muore, non ragiona, ma con chi ce l’hai se non con Ancelotti? Ci voleva uno come De Canio, o Reja, non rimettere il 4-3-3 senza acquisti, ma fare punti. Il Parma gioca di contropiede ed io non gli do lo spazio, l’Inter gioca di rimessa, e io non gliela do, non che concediamo noi altro agli avversari! Servivano i punti, non il bel gioco! Un allenatore esperto non farebbe certe cose, come Callejon che non esce mai, c’è chi non gioca mai, confusione di ogni tipo e le sue parole sull’aiutarsi testimoniano una squadra spaccata! L’ammutinamento ha prodotto che molti sono contro i capi dell’ammutinamento perché non accettano una multa prodotta da altri, quando c’è divisione in squadra allora dove vuoi andare? Non c’è una via d’uscita e l’allenatore è a scadenza e non ha peso”.
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