A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale: “Non si spengono le polemiche per quanto accaduto nello stadio della Juventus per la partita di campionato in cui il Napoli ha vinto all’ultimo minuto: dalla seggiata di Koulibaly al sinistro di Raspadori. Una sola giornata e 5.000 euro di multa per Landucci, ex portiere e secondo di Allegri che ha apostrofato in malo modo Spalletti negli spogliatoi. È uscito fuori un video in cui Allegri denigra la panchina azzurra, andando via dal campo furibondo, uno che ha giocato nel Napoli senza mai onorare la maglia e non si rende conto che denigrare lo scudetto di una squadra in cui ha giocato non è sportivo. Landucci è volgare, Allegri fa male al cuore e allo sport, Cuadrado nemmeno lo nomino più, neanche la Nazionale olimpica lo vuole come tuffatore, Locatelli va a muso duro a rimbrottare gli azzurri che festeggiano il gol, per non parlare del pugile Gatti che colto da un raptus di cattiveria oltre misura colpisce alla tempia Kvara che ha capito cos’è il calcio italiano anche da queste cose. Voglio parlare della curva juventina che, ancora una volta, si macchia di cori razzisti nei confronti dei napoletani, ma a sentirsi attaccati e vittime sono proprio loro, come fossero il bersaglio di tutto il sistema. A me pare follia. Nessuno, all’interno del gruppo Juventus, si sta interrogando su come recuperare dignità. C’era una volta una Juve che rispettavamo perché aveva un presidente sportivo, nonostante l’arroganza tipica piemontese, ma rispettoso delle regole: Gianpiero Boniperti che aveva alle spalle Gianni Agnelli, molto elegante, un modello di stile sorridente, con la battuta pronta, aveva capacità naturale di marketing. Oggi assistiamo, invece, ad una Juventus che fa di tutto e di più con altre società, nel modo di porsi tarocca bilanci, obbliga, inganna i risparmiatori – come vedremo dalle sentenze di 14.000 pagine di intercettazioni gravissime -, una Juventus molto aggressiva. Amo il calcio e vorrei vedere la Juventus fare seriamente pulizia, non è possibile vedere il fiore all’occhiello essere marcio dentro nei suoi valori. Da contraltare c’è uno scudetto magnifico, come non si è visto mai, con dominio assoluto derivante da una rinascita economica, una gestione che dura da 19 anni precisa e perfetta, un uomo che non guarda in faccia a niente e nessuno: noi siamo la nuova frontiera del calcio, i nuovi valori del calcio, questo non è solo uno scudetto epocale, ma anche valoriale”.
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