L’Italia non è la Spagna, ma come Barcellona e Real anche Juve e Napoli regalano sempre più forte l’impressione che sarà un grande, grandissimo, testa a testa. Tra una macchina da reti collaudata, quella bianconera, dura e feroce come sanno essere le squadre di Conte e un’allegra banda di talenti, quella napoletana, fluida ed elegante come la capacità comunicativa di Benitez. Ecco, Juve e Napoli sono diverse in tutto, anche nel tratto psicologico, ma hanno la stessa voglia di raggiungere il risultato. Oppure, come nel caso dei Campioni d’Italia, di bissare il risultato. Già, perché chi si aspettava una partita diversa rispetto alla Supercoppa è rimasto deluso. Certo la Juve è la Juve, con un titolarissimo Pogba in più, con la smorfia e il movimento felino di Tevez; ma se questa è la Juve, farà bene in questi ultimi due giorni di mercato a capire cosa vorrà essere la Lazio. Perché – e questo è il paradosso – dopo aver speso, la Lazio è sicuramente «di più», nel senso quantitativo, ma è tutto da dimostrare che sia anche più forte. Perché era chiaro che servissero un difensore di livello e un altro grande attaccante. La Lazio, invece, ha sostituito Ledesma con Biglia. Ed è tutto da dimostrare che fosse lì la necessità primaria. E’ naturale insomma che la Juve abbia ancora passeggiato sugli evidenti errori biancocelesti. Lotito, dopo la Supercoppa, aveva detto che con un’altra formazione sarebbe finita molto diversamente. Invece, evidentemente, non era solo una questione di formazione. Ed il discorso non può che riguardare tutti.
Al contrario della Juve, ha fatto invece la rivoluzione il Napoli, che però sembra già una squadra che gioca insieme da dieci anni. Certo, in difesa bisogna crescere, ma per il resto il gruppo di Benitez è una garanzia. Significativo l’incoraggiamento di Hamsik ai compagni prima del secondo tempo: dai, dai, che un altro gol glielo facciamo di sicuro. Così è stato, grazie ad una squadra bella e spietata, che non si accontenta mai. E se da una parte c’è Tevez dall’altra c’è Higuain, se da una parte c’è Vidal dall’altra c’è uno strepitoso Hamsik. Già, Hamsik: un fuoriclasse. Il prototipo del calciatore moderno: difensore, centrocampista e attaccante nella stessa azione. Non è una provocazione: uno così vale anche più di Bale!
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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