Juve Stabia inarrestabile. Non riesce ad arginarne l’esplosività neppure un Bari in grande spolvero, che contava un solo punto in più ma in effetti aveva conquistato all’incirca il doppio dei punti della truppa di Braglia in questo primo scorcio di campionato. Se i biancorossi di Torrente non occupano la seconda piazza dietro il Sassuolo è solo a causa dei 7 punti di penalizzazione. I giusti meriti dei pugliesi, che prima di ieri sera avevano toppato soltanto a Verona, rendono ancor più esaltante e significativa l’impresa della Juve Stabia, priva peraltro di diverse pedine, in primis il lituano Danilevicius impegnato con la sua nazionale. Ma la sua assenza non si è notata, grazie alle portentose giocate di un Mbakogu straripante, assecondato da tutti i compagni, interpreti di un match sicuramente di spessore: la Juve Stabia ha saputo soffrire quando doveva, per poi esaltarsi con il suo centravanti quando ha deciso di pigiare sull’acceleratore.
La Juve Stabia ha aggredito, costringendo l’avversario a rintanarsi, il Bari per diversi minuti non riusciva ad uscire. L’undici di Braglia è apparso ben disposto, più efficace pur se gli schieramenti risultavano speculari. Il ritmo è stato da indiavolati da ambo le parti. Ma è stata la Juve Stabia a prevalere ed al 16’ schiodava il match: Erpen verticalizzava per Mbakogu, tocco delizioso e uscita del portiere vanificata, con palla che rotolava in porta. La reazione del Bari è stata immediata, si rovesciava in massa dalle parti di Nocchi. Che si ergeva a protagonista indiscusso. Prima era Figliomeni al 19’ a ribattere sulla linea, quindi Nocchi rintuzzava il tiro a botta sicura sparato da Clayton, infine Caputo faceva esaurire l’azione spedendo di testa oltre la trasversa.
Non c’era tregua per la retroguardia gialloblu, il tiro a bersaglio proseguiva: Bellomo dalla destra, respingeva Nocchi, tape in di Caputo, il portiere era una saracinesca. La truppa di Torrente si innervosiva, la tensione in campo saliva, un po’ di parapiglia, spintoni, ”cravatte”: l’arbitro mostrava il cartellino giallo a Bellomo e Baldanzeddu.
Pirotecnico l’avvio della ripresa, era Bellomo a cercare il pari con insistenza. La Juve Stabia recriminava all’8’, Erpen dribblava secco su Polenta, piombava a terra, il direttore di gara era a distanza notevole, sanzionava lo stabiese con il giallo, forse su segnalazione dell’assistente. Ancora più devastante il ribaltamento di Iunco bravo ad innescare Caputo, diagonale e gol del pari. La Juve mostrava personalità, inseguiva la vittoria ma senza avventurarsi troppo. Al 15’ ”cioccolatino” di Dicuonzo per Mbakogu, che inceneriva sullo scatto il diretto avversario, usciva Lamanna, palla intercettata. Poi, fase di equilibrio, che Braglia provava ad infrangere inserendo il 19enne Improta in luogo di Erpen. Ed, in effetti, i gialloblu per poco non piazzavano il colpo con una combinazione Mbakogu-Acosty: centrale però la botta del ghanese. Ma il gol era in arrivo, peraltro con un’azione che faceva impazzire il Menti. La percussione di Mbakogu era portentosa, il 21enne nigeriano era una folgore, piantava due-tre baresi, Lamanna sembrava in anticipo ma era lentissimo rispetto al nigeriano, lieve il tocco, pallone in fondo alla rete. Lo stadio intero è una santabarbara di felicità. Al 5′ di recupero il Bari sfiorava il pari con Clayton, la palla usciva di poco: il sorpasso della Juve Stabia era compiuto.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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