Prima delle 18 di sabato, i presupposti per restare in tre in vetta nei rispettivi campionati c’erano tutti. Perché i Giovanissimi Nazionali di Nicola Liguori, senza neppure scendere in campo, hanno conservato il loro primato nel Girone H. Perché, sabato mattina, la Primavera ha fatto da aperitivo al match dello Juventus Stadium, sbarazzandosi del Catania senza troppi problemi. Ennesima grande prestazione del fratello di Lorenzo Insigne, Roberto. Si attendeva il Napoli di Mazzarri, ma è stato sconfitto. «Ed è stato solo un episodio a far vincere la Juve. Perché il Napoli – spiega Gianpaolo Saurini, tecnico della Primavera – se l’era giocata alla pari fino a quel momento e sono convinto che lo straordinario lavoro fatto da Mazzarri potrà riportare il Napoli al primo posto».
Tornando a puntare i riflettori sulla Primavera, bisogna ripartire dal 25 agosto scorso, quando, alla prima di campionato, questo Napoli affondò la Roma favorita con un secco 3-0. All’epoca si parlò di mina vagante del campionato. Da quel momento sono arrivate altre quattro vittorie e un solo ko, quello di Pescara, con una gara in meno delle altre, al pari della stessa Roma e della Lazio, costruendo un primato meritato. «Ma la definizione di mina vagante – spiega Saurini – è quella che i ragazzi stanno vivendo come portafortuna e che vogliamo continuare a portare con noi. Così come vogliamo giocare come stiamo facendo, un calcio propositivo, dove spiccano alcune individualità supportate dal collettivo. Sarò sincero: mi sorprendono i progressi di questa squadra, pensavo di riuscirli a vedere così solo nel nostro secondo semestre».
Si parla di singoli e pensi subito a Roberto Insigne. Saurini ha visto crescere, nel suo passato bresciano giocatori come Hamsik ed El Kaddouri, ma non vuol fare paragoni. «È presto per capire dove possa arrivare: indubbie, però sono le sue qualità tecniche. Ed è un ragazzo che ha sempre grandi motivazioni, che non si è mai fatto distrarre dalle voci e che punta sempre a migliorarsi. Ma è un ’94, di uno che deve ancora fare tanto prima di affermarsi». Insigne jr, appena diciottenne, è già uno dei più esperti di questa squadra capolista nel suo Girone C. “Perché il progetto – chiarisce Saurini – è quello di preparare calciatori per la prima squadra. Siamo l’unica squadra della nostra categoria a schierare in tanti match tre ragazzi del ’96 titolari. Ed uno come Gennaro Tutino, per fare un esempio, cresce ogni giorno di più, rendendo difficile capire fin dove possa arrivare. Quello che mi stupisce è duttilità di questi ragazzi: cambiamo uomini e schemi, inseriamo chi, come Igor Lasicki è arrivato da poco tempo, eppure riusciamo sempre a sfoderare ottime prestazioni. Possiamo ancora migliorare tanto, soprattutto dal punto di vista della gestione del risultato quando siamo in vantaggio, dobbiamo imparare a non rischiare». C’è solo un modo per capire se questa Primavera resterà mina vagante o sarà davvero protagonista. «Dobbiamo aspettare – chiude Saurini -. Solo al termine del girone d’andata potremmo tracciare un primo bilancio e capire quali possano essere le nostre ambizioni».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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