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Champions League a rischio per Lipsia e Salisburgo. Tutta colpa della Red Bull ma…

I tedeschi sono già certi della fase a gironi avendo chiuso al secondo posto la Bundesliga

Non siamo a Pamplona, non è la festa di san Firmino, ma è comunque pieno di tori che corrono. A Lipsia, come a Salisburgo. Ed è un problema. Perché forse non potrebbero farlo. Almeno non in contemporanea. Ieri il Salisburgo ha vinto il campionato austriaco per la quarta volta di fila. In estate parteciperà quindi ai preliminari di Champions League. Il Lipsia, secondo in Bundesliga, si è invece già qualificato per la fase a gironi. Ma dovrà aspettare l’ok della Uefa. Perché entrambe le società sono strettamente legate alla Red Bull, cosa che per regolamento non è consentita. Ma c’è un escamotage.

LA SITUAZIONE — Per garantire la regolarità dei tornei Uefa, i club devono rispettare determinati criteri. Fra questi uno molto semplice: nessuna entità individuale o legale può avere il controllo di più di un club partecipante. E che Salisburgo e Lipsia siano legati alla Red Bull, quindi a Mateschitz, è evidente. A tremare sarebbero i tedeschi: sarebbero infatti loro ad essere esclusi dalla Champions League, in quanto il Salisburgo, che terminerà il campionato al primo posto, ha ottenuto una migliore posizione in classifica. La decisione fra l’altro sarebbe paradossale, dato che il Lipsia è teoricamente già qualificato alla fase a gironi, mentre gli austriaci dovrebbero affrontare i preliminari dai quali sono stati eliminati 9 volte su 9. Ma a Lipsia si dicono tranquilli.

LA SCAPPATOIA — La Red Bull, teoricamente, non controlla entrambe le società. L’azienda austriaca è proprietaria del Lipsia, ma a Salisburgo risulta essere solo sponsor principale. Estremizzando il concetto, formalmente sarebbe un po’ come quando nel 2014-15 il Wolfsburg, che appartiene alla Volkswagen, si ritrovò in Europa League insieme alla Fiorentina, sponsorizzata dalla casa automobilistica tedesca. Pur essendo evidente che fra Lipsia e Salisburgo ci sia un rapporto diverso che fra Wolfsburg e Fiorentina, le carte dicono altro. Non solo, perché il tutto diventa ancor più intricato: negli ultimi anni giocatori come Peter Gulacsi, Naby Keita, Stefan Ilsanker, Marcel Sabitzer, Bernardo e Dayot Upamecano hanno lasciato il Salisburgo per andare al Lipsia. Proprio questo potrebbe permettere ai tedeschi di partecipare alla prossima Champions League. Grazie agli acquisti del Lipsia, meno del 30% degli introiti del Salisburgo dipende direttamente dal suo sponsor principale. Se al contrario si potesse dimostrare che almeno il 30% dei ricavi del Salisburgo arrivi direttamente dalla Red Bull ci sarebbero gli estremi del conflitto di interessi. Per questo i dirigenti del club tedesco si dichiarano estremamente tranquilli, sebbene la decisione della Uefa non arrivi che giugno. Nel frattempo, pur non essendo a Pamplona e pur non essendo la festa di san Firmino, a Lipsia e Salisburgo è pieno di tori che corrono. Verso l’Europa.

Fonte: Gazzetta.it

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