Napoli dà il suo “bentornato” alla Champions al S. Paolo partendo col botto: mercoledì alle 20.45 è di scena il primo incontro, che è già match-clou, contro il Borussia Dortmund, il vicecampione d’Europa, un club oggetto di ammirazione e di emulazione per il presidente azzurro De Laurentiis perché “tiene i conti in ordine, non sperpera i soldi e alleva bene i suoi giocatori.” Arrivato secondo in Bundesliga la scorsa stagione a 5 punti dal Bayern Monaco, quest’anno, a cinque giornate dall’inizio, guida la classifica con 15 punti, due in più dei bavaresi secondi a quota 13; una curiosa coincidenza che li accomuna agli azzurri anch’essi primi (seppure in condominio con la Roma) e un anno fa alle spalle della Juventus. L’allenatore Jürgen Klopp, sulla panchina giallonera dal 2008, ha accompagnato la crescita e l’affermazione dei suoi sin dal suo arrivo vincendo ben due titoli nazionali consecutivi nel 2011 e 2012; anche questo per certi versi ricorda un po’ il Napoli “mazzarriano”. Non ha peli sulla lingua il tecnico tedesco: “Non siamo stati fortunati, non volevamo il Napoli nel girone, nessuno lo voleva” – più o meno le stesse parole del direttore sportivo Zorc rilasciate a caldo subito dopo i sorteggi. “Attenzione alla fase difensiva, in Champions la qualità è più alta” – ha aggiunto Klopp nel commento al tennistico 6-2 che ha liquidato l’Amburgo in campionato due giorni fa. L’attesa è per gli elementi che sono ancora in dubbio: Subotic, Bender e Mkhitaryan: l’armeno ha rimediato una botta al ginocchio ma è sceso in campo nell’anticipo siglando anche la seconda rete dell’incontro. È stato pienamente recuperato anche Reus insieme a Lewandowski, apparso particolarmente scatenato con la sua doppietta sabato scorso, eppure si diceva inizialmente che Klopp non avrebbe voluto rischiarlo proprio in vista di mercoledì. L’attaccante della nazionale polacca fa gola a parecchi club europei, si dice che andrà al Bayern tra un anno; su di lui, però, c’è seriamente anche il Napoli, anzi è proprio di oggi la dichiarazione del suo agente Kucharski che rivela un fitto pour parler con De Laurentiis sul futuro del suo assistito, ancora del tutto incerto, almeno a suo dire. Il giocatore dal canto suo ostenta sicurezza per la trasferta al San Paolo: “Ammiriamo il Napoli, squadra di grande qualità, ma il nostro obiettivo è prenderci i tre punti.”. In serio dubbio resta Blaszczykowski, ancora alle prese con la distorsione al ginocchio subita contro San Marino e che infatti non è stato della truppa nella goleada contro l’Amburgo. Klopp spera concretamente di recuperare il nazionale polacco, ma se proprio non riuscisse a farcela per dopodomani, nessun problema perché è pronto Aubameyang, il velocista capace di percorrere i 100 metri in appena 10 secondi. Sua la rete d’apertura del 6-2, i più ricorderanno i contatti tenuti da Bigon con gli agenti dell’attaccante gabonese per portarlo in azzurro; il calciomercato non era ancora entrato nel vivo…
Mancheranno di sicuro il terzino polacco Piszczek e il centrocampista Gundogan; il primo è reduce da un’operazione all’anca e si esclude un suo ritorno prima del principio del nuovo anno, il secondo è ancora fermo per colpa di un infortunio alla schiena rimediato al principio di agosto nell’amichevole Germania-Paraguay. Il problema era stato inizialmente valutato più lieve, tanto è vero che si parlava di un suo imminente rinnovo contrattuale per altri due anni, attualmente invece se ne sta ancora parlando e nulla è definito; intanto su di lui è fiondato il Manchester United. È di oggi poi la notizia di un’altra brutta tegola per Klopp: Kehl sarà costretto a fermarsi per 6 settimane a causa di una lesione all’articolazione tibio-tarsiale. Fatale al capitano dei gialloneri uno scontro con un compagno in allenamento domenica mattina.
E così mentre sportivamente si affilano le armi in vista del duello Champions, sugli spalti sta “scoppiando la pace”: una mano tesa è giunta poco più di 10 giorni fa proprio dai “Desperados 1999” del Borussia con la loro ormai famosa lettera aperta all’indirizzo dei tifosi del Napoli. Sarebbe stata l’amicizia comune con i sostenitori del Catania ad aver invogliato gli Ultras di Dortmund a richiedere questo gemellaggio con i colori azzurri e a quanto pare la richiesta è stata accettata. Complice il tam tam sui vari social network. È stato dato appuntamento in centro alle 13 mercoledì per trascorrere “una giornata all’insegna di sport e mentalità.” La passione sportiva parla due lingue completamente diverse eppure riesce ad unire e non a dividere, sembra quasi una storia di altri tempi ma forse, a meglio pensarci, è solo il volto sano del tifo, quello autentico.
Servizio a cura di Maria Villani
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