La Roma versione Champions si conferma molto diversa da quella che fatica terribilmente in campionato, agguantando la qualificazione, non ancora matematica, con addirittura due turni di anticipo. Di Francesco è riuscito a rompere anche il tabù russo, che vedeva i giallorossi mai vincenti in territorio sovietico nella propria storia, cogliendo il terzo successo di fila in Europa nonostante diverse assenze pesanti e una condizione non ottimale di alcuni suoi giocatori.
La Roma versione Champions si conferma molto diversa da quella che fatica terribilmente in campionato, agguantando la qualificazione, non ancora matematica, con addirittura due turni di anticipo. Di Francesco è riuscito a rompere anche il tabù russo, che vedeva i giallorossi mai vincenti in territorio sovietico nella propria storia, cogliendo il terzo successo di fila in Europa nonostante diverse assenze pesanti e una condizione non ottimale di alcuni suoi giocatori.
PRONTI, GOL – La gara per la Roma inizia come meglio non potrebbe: corner battuto al centro dal solito Pellegrini, zuccata di Manolas a centroarea e palla che si insacca lenta lenta ma inesorabile dopo tocco goffo di Akinfeev, autore di una uscita completamente errata. Passano due minuti e il CSKA rimane in dieci, per un brutto colpo rimediato alla testa da Mario Fernandes, uno dei più attesi in casa moscovita. Al suo posto Schennikov.
NIENTE BIS – La Roma fatica a giocare ma non a rendersi pericolosa: Florenzi si divora letteralmente il due a zero dopo ottimo servizio di Kluivert a premiare l’inserimento del capitano,che conclude però malissimo. Poco dopo è Dzeko a provare il mancino su corta respinta di Akinfeev dopo punizione di Kolarov, ma il suo tiro è alto. E il CSKA non sta a guardare: a pochi minuti dal duplice fischio, clamorosa doppia occasione per il pari: Oblyakov fa secchi due avversari ma il suo tiro viene murato da Manolas sulla testa di Schennikov, che sparacchia alto a Olsen battuto.
BOTTA E RISPOSTA – La Roma sembra più a suo agio nella costruzione ad inizio ripresa, ma il CSKA trova il pari al primo affondo: Akhmetov pesca Sigurdsson in area: controllo e tiro a giro in caduta che batte Olsen, dopo mancato rinvio di Santon, che cicca la sfera nel momento clou. La Roma però è più brillante e la difesa di casa sbaglia tanto se pressata: Kluivert spacca in due la squadra con le sue progressioni e in una di queste Magnusson è costretto a fermarlo con le cattive. Secondo giallo e doccia anticipata per l’ex Juve; il secondo vantaggio è nell’aria e arriva grazie a Pellegrini, che sfrutta un tiro di Cristante, deviato, per imbucare alle spalle di Akinfeev.
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