Il profilo abbronzato di Graziano Cesari, ex arbitro internazionale e ora commentatore sui canali Mediaset appare senza sorriso. «In Catania-Juve abbiamo assistito al fallimento dei sei arbitri: la partita del Cibali segna la parola fine a una cosa che non stava in piedi, che non era logica».
Graziani, eppure la task force di cervelli arbitrali sembrava la soluzione alle sviste e agli errori.
«Non è così. Perché gli arbitri sono delle star e quando non ricoprono il ruolo più importante, quello con il fischietto in bocca, si sentono sviliti, declassati e demoralizzati. E sbagliano ancor di più. Spingendo gli altri, magari più giovani e con meno personalità a sbagliare con loro».
Eppure Maggiani ci aveva visto giusto?
«Già, ma perché ha ritenuto necessario dover chiedere consiglio a Rizzoli quando lui, è solo lui, era quello deputato a decidere sulla posizione di fuorigioco? E poi, cosa c’entra Rizzoli che è un giudice di linea e che se non ricordo male dovrebbe solo dire se la palla ha varcato la linea di porta oppure no? Quel conciliabolo tra arbitri a Catania è stata una pagina nera».
Cosa fare?
«Questi arbitri sono sudditi probabilmente delle grandi squadre e del clamore che c’è attorno alle grandi squadre. Sono anche scarsi tecnicamente, divorati dall’ansia e dalla pressione».
C’è una soluzione?
«Se si vuole andare avanti con i sei arbitri, si chiamino come giudici di porta assistenti giovani, magari i migliori fischietti della Lega Pro che hanno occhio, bravura e non la presunzione di voler mettere la bocca su ogni cosa».
Non è stata una domenica felice a Catania.
«Quello che mi preoccupa non è l’errore arbitrale, la svista, ma al contrario trovo allarmante l’abdicare di diversi fischietti innanzi alla funzione più specifica e qualificante dell’arbitraggio stesso: la capacità di assumere decisioni».
Maggiani non ne ha azzeccata una.
«Verrà sospeso. Ha sbagliato su due off side facilissimi: ma l’errore sul gol della Juve gli poteva essere risparmiato. Mi chiedo: tra il primo e il secondo tempo sarà successo l’impossibile nello spogliatoio del Cibali. Non era più sereno. Sarebbe stato meglio che il quarto uomo avesse preso il suo posto nella ripresa perché non era più idoneo».
L’immagine peggiore è parsa la protesta plateale dei giocatori della Juve.
«È vero, uno schiaffo per tutti. Quella corsa di 15 metri per fermare l’assistente che puntava il centrocampo per convalidare il gol è stato un gesto scorretto. Un arbitro autoritario avrebbe cacciato via tutti. Ho visto allenatori espulsi per molto meno. Come Cosmi, proprio nella gara con la Juve. Ma anche Pioli e Guidolin sono stati mandati via per essere usciti fuori dall’area tecnica per pochi centimetri».
Alla fine, non è che la stessa Juve a rischiare di pagare il prezzo più alto?
«Non è un caso, infatti, che il club bianconero dichiari il proprio imbarazzo per questa situazione».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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