Un bilancio sontuoso da ct della Nazionale Under 21: 100 panchine, 57 vittorie, 26 pareggi, 17 sconfitte, 152 gol fatti, 66 subiti. Cesare Maldini ha compiuto un’impresa prodigiosa con gli azzurrini, conquistando tre volte il titolo europeo (’92, ’94, ’96).
Mangia si affida a Lorenzo Insigne?
«Ho visto che gli ha dato la maglia numero 10. L’assegnazione dei numeri non è una lotteria, è sempre qualcosa di molto simbolico».
Cosa significa?
«Che è nelle sue mani perché quella è da sempre, da quando ero piccino, la maglia dei campioni. L’Italia è sempre stata la patria dei grandi numeri 10».
Insigne è già pronto per la Nazionale maggiore?
«Calma, calma… nell’Under 21 non ci sono campioni, ma solo promettenti ragazzini che però devono fare parecchia strada prima di potersi definire dei bravi giocatori».
Pure Lorenzo?
«A me piace molto, può trascinare l’Under 21 verso il successo. È sempre bello riuscire a vincere, ma molto dipende anche dal livello tecnico delle altre nazionali».
Può pesare che in molti non siano titolari nei loro club?
«Certo. Era uno degli elementi principali con cui io facevo i conti prima di portare i baby in azzurro. Però Insigne è molto cresciuto in questa ultima stagione dopo l’esperienza a Pescara».
Quella numero 10 sulla spalle è una bella eredità?
«Può esserlo. Dipenderà da cosa gli dirà Mangia. Certo, con l’Italia l’hanno indossata davvero dei grandissimi giocatori».
Lei, infatti, ai mondiali di Francia nel 1998 optò per l’ordine alfabetico, come si usava allora…
«Già, ma feci due eccezioni. Per il capitano dell’Italia, mio figlio Paolo che ebbe la numero 3 e per Alex Del Piero che ebbe invece per l’appunto il numero 10».
Però giocò sempre Roberto Baggio?
«Sapevo che Alex aveva le doti del fenomeno, era già l’erede di Roby».
Del Piero è l’idolo di Insigne, lo sa?
«Del Piero è stato l’idolo di molte generazioni di calciatori: testa, gambe e cuore. Spero che anche Insigne possa avere le stesse doti».
Perché non le ha?
«È troppo presto per dirlo. Il ragazzo ha i numeri, ma ne ho visto di giocatori che hanno iniziato bene e poi si sono persi».
Dia un consiglio a Insigne?
«Deve pretendere di giocare da titolare nel Napoli: ora che arriva Benitez deve essere categorico. Altrimenti meglio che vada a giocare da un’altra parte».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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