Giovanni Cervone, ex portiere, è nato a Brusciano, in provincia di Napoli, ma è stato una bandiera della Roma, con 191 presenze in 8 stagioni, dal 1989-90 al 1996-97, vincendo la Coppa Italia nel 1990-91. Attualmente è preparatore dei portieri della Nazionale del Libano, guidata dal ct Giuseppe Giannini.
Ha disputato decine di partite contro il Napoli, ne ricorda una in particolare?
«Per la verità me le ricordo un po’ tutte, perché sono sempre stati incontri molto combattuti e affascinanti. Per me, poi, erano sempre match particolari: sino a 15 anni ho vissuto a Brusciano e allora ero tifoso degli azzurri, poi la mia carriera mi ha portato su altre strade. Ricordo l’1-1 al Flaminio, nell’anno del secondo scudetto del Napoli (8 ottobre 1989, ndr), il rigore che mi ha segnato Maradona ma anche le tante emozioni».
Roma-Napoli è già una partita-chiave per lo scudetto?
«Siamo appena all’inizio ma può dare indicazioni ulteriori. Per la verità questo scorcio di campionato le ha già date, perché la Roma ha dimostrato di essere una grande squadra, solida e con un gioco molto gradevole. I 3-4 acquisti stanno dando un contributo molto importante. Lo stesso dicasi per il Napoli di Benitez: sta disputando un ottimo campionato, se si esclude il mezzo scivolone con il Sassuolo. Sono certo che, al di là di come finirà la partita di venerdì, entrambe lotteranno fino in fondo per lo scudetto assieme alla Juventus».
Cosa sarà determinante nel big match?
«L’Olimpico può aiutare i giallorossi ma fin qui la Roma ha giocato benissimo soprattutto nei secondi tempi, gara con l’Inter a parte. Probabilmente ha avuto anche spazi a disposizione per esprimersi al meglio. Non credo che il Napoli glieli concederà così facilmente: gli azzurri hanno anche i calciatori adatti per fare male alla Roma. Sarà una partita aperta e molto avvincente».
È una sfida anche tra i due portieri, De Sanctis e Reina: chi preferisce?
«Difficile dirlo, sono entrambi grandi interpreti del ruolo. Lo spagnolo ha grande esperienza internazionale, per il Napoli è stato un grande acquisto anche perché comanda bene la difesa, con personalità ma senza creare tensioni, pur essendo la retroguardia azzurra forse il tallone d’Achille dell’organico. De Sanctis ha dato solidità al reparto, anch’egli sa dirigere bene i compagni anche se ha avuto pochi tiri in porta. Quando è capitato si è comportato molto bene, mi auguro che continui così, ma col Napoli non sarà facile».
L’ha sorpresa vedere la Roma di Garcia in testa al campionato?
«Un po’ sì, dal momento che è arrivato in una situazione di grande confusione e di non facile gestione, dopo alcune importanti cessioni. Sta lavorando benissimo, ha dato razionalità al gioco della Roma, migliorando nettamente la fase difensiva».
Totti invece sembra immortale…
«Resta il faro della Roma, quando ha la palla tra i piedi può nascere sempre un pericolo per gli avversari: magari non ha più il passo di una volta ma è sempre determinante sia in fase realizzativa che in quella di supporto».
Fonte: Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
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