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Cercasi il vero Callejon, la crisi dello spagnolo è la crisi del Napoli. Ritrovarlo è fondamentale

REBUS SOSTA. E allora, per la quinta settimana consecutiva, e alla vigilia dell’ottava partita, il caso-Callejon torna all’ordine dell’ordine del giorno: dall’1 novembre, e dunque dalla sfida vinta con la Roma al San Paolo, l’attaccante spagnolo non è mai più riuscito a segnare. A secco per un mese e mezzo e sette partite, appunto: le cinque di campionato con Fiorentina, Cagliari, Samp, Empoli e Milan; e le due di Europa League con Sparta e Slovan. Che sia soffiato da Ovest o da Est, insomma, il vento non ha mai più cambiato il trend dalla sosta in poi: morale sempre più a terra e prestazioni sempre meno convincenti. Come la squadra.

LA RINCORSA. L’unico aspetto positivo, tanto per vedere il bicchiere mezzo pieno? Un mesetto fa comandava l’Italia dei bomber insieme con Tevez a 8 gol, e oggi si ritrova inseguitore dello stesso Carlitos, salito nel frattempo appena a quota 9: decisamente rimediabile. Magari già domani con il Parma, una delle squadre-tabù della stagione precedente: vittoriosa al San Paolo e poi anche al Tardini. L’unica a riuscire nell’impresa dell’en-plein contro il Napoli di Rafa. E di Callejon, uno dei totem del tecnico; uno dei giocatori lanciati alla grande da Benitez.

LUI E RAFA. Ecco, allora è proprio giunto il momento di tirare fuori il meglio: perché il maestro ha bisogno dell’allievo tuttofare, jolly e chiave della squadra in fase passiva e nella finalizzazione. Proprio come Insigne lo era nella costruzione. Rafa lo aspetta, e come lui il San Paolo, il popolo: stimolazioni e confronti costruttivi non sono mancati, sin dal pareggio con il Cagliari, ma evidentemente Callejon sta soffrendo come e più degli altri la brusca frenata complessiva. Lui, che della velocità e degli inserimenti verticali ha fatto un credo, sta logicamente annaspando nel mare delle difficoltà della squadra in fase di costruzione, ma questo non può diventare un alibi: serve la scossa, certo, ma sono i leader come lui a doverla propiziare.

GEMELLO BOLIVIANO. Dalla Bolivia, nel frattempo, arriva una singolare novità che riguarda molto da vicino il giocatore azzurro: suo fratello gemello Juan Miguel detto Juanmi, attaccante del Bolivar, potrebbe infatti essere cooptato dalla Nazionale boliviana. Sì, la notizia raccontata nel Paese che da una stagione e mezza ospita e osanna il gemello di Callejon, vera e propria stella del campionato (nonché capocannoniere), è proprio questa: nientemeno che il Governo e la federcalcio hanno prospettato la cosa a Juanmi, precisando di essere pronti a completare l’iter di naturalizzazione al compimento dei due anni di residenza. La Bolivia punta ad averlo per le qualificazioni al Mondiale 2018. E fa sul serio.

Fonte: Corriere dello Sport
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