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C’era una volta l’aplomb bianconero, John Elkann: “Juve prima in Italia, magari l’Inter continui a perdere …”

Dato indiscutibile al di là del conteggio bianconero che ignora - basta vedere le scritte allo stadio, in sede, sul pullman - le sentenze di Calciopoli e non coincide quindi con quello della Figc

Lettera agli azionisti di Exor, holding della Famiglia Agnelli che detiene il pacchetto di maggioranza della Juve: la scrive il presidente John Elkann, ripercorrendo un «viaggio incredibile lungo cinque anni», ribadendo l’impegno di Fiat in Italia a dispetto dello scetticismo, esprimendo fiducia per gli investimenti effettuati, annuciando che l’assemblea cui saranno sottoposti i risultati approvati ieri dal Cda si terrà a Grugliasco, nella fabbrica ex Bertone rivitalizzato dal gruppo Fiat-Chrysler con la produzione di nuovi modelli Maserati, ma dedicando anche un signficativo passaggio alla situazione della società bianconera.

COSTI – L’utile consolidato del gruppo balza a 2 miliardi di euro, grazie alla vendita della partecipazione in Sgs. Sorrisi anche dal bilancio della Juve, in crescita: «La buona notizia per gli azionisti – scrive Elkann – è la correlazione tra risultati sportivi e ricavi, cresciuti del 33 per cento a 284 milioni di euro. Ancor più incoraggiante è il fatto che i ricavi siano cresciuti in misura maggiore dei costi operativi, che sono aumentati del 10 per cento». Risultati economici confortanti, legati a doppio filo ai risultati sportivi ottenuti: «Con il titolo di campione della serie A, conquistato a maggio del 2013, la Juve ha rafforzato ulteriormente il suo primato di squadra con più scudetti conquistati nella storia del campionato italiano». Dato indiscutibile al di là del conteggio bianconero che ignora – basta vedere le scritte allo stadio, in sede, sul pullman – le sentenze di Calciopoli e non coincide quindi con quello della Figc.
TRADIZIONE – E’ una chiave di lettura, un ponte tra successi sportivi e finanziari, ma dalla lettera traspare anche il semplice orgoglio del tifoso, lo stesso che una settimana fa, a margine di una lectio magistralis nelle Langhe, suggerì a Elkann la battuta sull’Inter innescata dalla domanda di un bambino: «Non so perché non vinca più: io spero che continui a perdere». L’Ingegnere ama la Juventus da sempre, come vuole la tradizione di una famiglia che rappresenta un esempio unico di longevità nella gestione di un club, è stato lui a nominare il cugino Andrea alla presidenza e aprire così un ciclo felice dopo anni bui, segue costantemente la squadra e quando può le sta accanto – la settimana scorsa era a Vinovo con i figli -, non manca, all’occorrenza, di difenderla attingendo all’ironia. Memorabile la frecciata a Zeman quando sostenne che Carrera, da allenatore, aveva vinto in una partita (la Supercoppa con il Napoli, in cui sostituì Conte, squalificato) più del boemo in tutta la carriera.
TREND – La crescita economica del club è legata a molteplici fattori, dall’Europa ritrovata, con annessi diritti tv, all’impulso del merchandising nelle ultime stagioni, senza dimenticare l’incidenza dello stadio di proprietà, fiore all’occhiello della società additato come modello da da chi auspica una ripresa del nostro calcio in Europa: non casualmente diversi altri club sono pronti a costruire il loro impianto per farne non più una cattedrale dello sport, illuminata soltanto dalla partita, ma un luogo da vivere sette giorni su sette, con attività culturali e commerciali a misura di famiglia. Il bilancio cui si riferisce Elkann, è stato in assoluto uno dei migliori degli ultimi tempi, ma anche se nell’immediato futuro, vista anche l’eccezionalità dei diritti Champions di un anno fa, dovesse verificarsi una contrazione dei ricavi, il trend rimane positivo.
fonte: Corriere dello Sport
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