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Centrocampo Napoli, gli azzurri pronti a scegliere tra cinque nomi

A volte tornano: perché in quest’estate torrida, tante chiacchiere e manco un euro che danzi nell’aria afosa, l’ultimo giro da farsi, prima che la notte divori i pensieri, è un giretto sul block-notes sul quale è appuntato ogni dettaglio esistenziale. Il calcio visto dal regista è una storia a sé: ha tempi diversi, fase di palleggio delicata, letture intellettuali colte; e in questo dizionario che parte da Napoli, c’è un universo intero messo sottosopra, tenuto a mente poi per il futuro. «Perché non abbiamo fretta…». E vabbè: sin prisa; ma anche sin pausa: la clessidra lascia scivolare i granelli di sabbia, il ritiro si avvicina (e dunque il preliminare di Champions), le casse (proprie) sono chiuse e non c’è verso di procurarsi un «tesoretto», perché la crisi è ovunque: però ci sono Capoue, Casemiro – o Casimiro, come v’aggrada – Javi Garcia, Lucas Leiva e l’immarcescibile Sandro, dunque tre brasiliani, un francese e uno spagnolo. E forse non è finita. Perché il calcio continua, al di là di Gonalons: cinque uomini per una maglia.

CAPOUE. Ops, rieccolo: come a gennaio, più di gennaio, perché in così poco tempo si può magari cambiare idea, com’è successo a Gonalons, ma non certo le caratteristiche. Etienne Capoue ha varie qualità: l’età (26 anni), il fisico possente, la capacità di far reparto persino da solo, una vocazione ad essere pure difensore, nel momento dell’emergenza. Vive in gioielleria, al Tottenham, e dunque costringe ad affrontare costi eccessivi, ma s’è ripreso la scena, a sorpresa, e gli si possono assegnare più chance di ieri, chissà se meno di domani… Il mercato del 2014 non passerà alla storia, non ora; e semmai dovesse succedere, bisognerà saper essere tolleranti.

CASEMIRO. All’anagrafe è Carlo Henrique Casimiro, per il marketing e gli amici è Casimiro: ha ventidue anni e tre inverni fa Maurizio Micheli, ministro per gli Esteri del Napoli, andò in Brasile per studiarlo. Promosso, però in prospettiva; e poi all’epoca serviva altro, non il centrocampista che vuole Benitez ora. Ha fisico, piedi e un caratterino niente male; il Real lo cederebbe, però deve prima coprirsi; e l’Inter s’è informata.

LEIVA. Era quasi preso, due anni fa; lo videro pure a Napoli. Ora riemerge: a Liverpool c’è aria di rinnovamento e dei reds sa tutto Benitez, che lì ha fissato la sua residenza: Lucas Pezzini Leiva rientra tra i «possibili» centrocampisti centrali da monitorare, perché a ventisette anni c’è ancora strada che può condurre al Napoli.

JAVI GARCIA . Scuderia Quilon, il che non rappresenta un indizio o forse sì: tutti gli uomini del manager di Benitez, hanno sempre minori chance di arrivare a Napoli. Questione di stile. Quel che è fatto è fatto, il resto solo e soltanto in caso d’inderogabile esigenza: vale per Javi Garcia ciò che ha avuto un senso per Mario Suarez, affinché non ci sia dietrologia. Per il centrocampista spagnolo del Manchester City ha un suo cliché ideale per il 4-2-3-1 e anche un contratto da nababbo.

SANDRO. Alla fine, gli occhi restano incrociati (soprattutto) su Sandro Raniere Guimares Cordeiro, semplicemente Sandro (25), anagraficamente in linea con l’idea del Napoli; ma chiedono la luna, intorno ai venti milioni di euro, e da Castelvolturno si gioca chiaramente al ribasso, perché così si fa quando si entra al mercato. Trattativa a oltranza, evitando crisi d’ansia: il Napoli ha Jorginho e Inler per costruire, poi si vedrà.

IL MEDIANO. La seconda opzione conduce alla interdizione, ma questo verrà più in là: però sempre meglio sfogliare il libricino segreto, nel quale la priorità è di Dembelé (27), che ha stregato lo scouting del Napoli, che piace per aggressività e dinamismo, ma che per essere avvicinato deve aspettare la cessione di Behrami e/o quella di Dzemaili.

SORPRESA. Poi ci sono le voci e pure quelle conviene ascoltare: raccontano che al Napoli, oltre a Michu (28) sia venuta la tentazione di valutare Sebastian Leto (28) argentino del Catania che Benitez ha avuto a Liverpool, un trequartista che sa fare anche la prima punta. Una opzione tenuta lì.

Fonte: Corriere dello Sport
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