Orlando Ceglia di Giovani Calciatori dal 1996 e allenatore UEFA B dal 2001, nelle vesti di Direttore Tecnico della FC Neapolis e tecnico degli Allievi Nazionali Professionisti I^ e II^ divisione nel girone F denuncia il clima di razzismo riscontrato nel campionato giovanile d’appartenenza.
E’ con enorme dispiacere che devo costatare, dopo trenta anni di calcio, che alcune spiacevoli situazioni continuano ad accadere. E’ molto grave che in un campionato giovanile, e per giunta nazionale, avvengono ancora episodi di “prevenzione culturale” ( per non usare termini più duri e gravi) da parte delle terne arbitrali nei confronti dei miei ragazzi e allenatore solo perché “napoletani” quando giochiamo fuori regione, o “ di Secondigliano” quando giochiamo in casa. La discriminazione cui sono sottoposti i miei ragazzi è diventata inaccettabile. Tutto questo al di là dell’effimero risultato sportivo: vincere o perdere non interessa, l’errore tecnico si può considerare anche una componente del gioco, la prevenzione, l’ingiustizia, e la maleducazione no. E’ con enorme sforzo che cerco di non far pesare questa situazione ai miei giovani atleti., ho sempre preteso e sempre pretenderò quella correttezza e quel rispetto per avversari e arbitri che in questo momento noi non rice viamo. Questa mia lettera-denuncia, vuole essere soprattutto lo spunto affinchè si aprano quei dibattiti necessari alla ricerca di una maggiore collaborazione con tutte le componenti per aiutare noi allenatori/educatori ad incrementare quei valori sani che lo sport deve a questi giovani.
Fonte: zonacalcio.org
La Redazione
C.T.
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