Lauretta è una polisportiva appassionata. Nuoto in estate, sci d’inverno, tennis tutto l’anno. Il calcio no. Proprio non ce la fa. Incontrarla all’ingresso della Tribuna d’onore con aria afflitta mi sembra singolare: «Che ci fai qui?». Occhioni celesti al cielo e sospiro di chi deve sopportare l’insopportabile: «Accompagno il mio ragazzo!». Sorrido quando mi racconta la noia mortale che si sobbarca per amore. Il Napoli attacca, lei si guarda le unghie azzurro Tiffany smaltate di fresco. Il fidanzatino impreca, lei controlla che il tacco 12 delle scarpe Manolo Blahnik non subisca danni dalle intemperanze del boy friend: «Quando il Napoli segna? Non te lo dico proprio. Il panico!». Lauretta potrebbe essere la star perfetta di un possibile Football & The City. Ma ci sono anche Enza e Raffaella. Ricordano piuttosto le Desperate Housewives. Cominciano dalla mattina, imbottendo panini, spadellando frittate. Vivandiere predestinate, tifano di riflesso. Marito e figli, ben nutriti, si sollazzano, loro, sugli spalti, si disperano pensando alla puntata perduta di Gabriel Garko in «Onore e Rispetto». Federica e Sveva, le «pussy riot» della curva, invece no: maglietta ufficiale, bandana e bandiera, sono la sceneggiatura vivente di cinquanta sfumature d’azzurro.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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