«Stavolta abbiamo cambiato pizzeria. Mica solo i napoletani sono scaramantici!». Gian Marco, Fabio, Cristiano, che è di Pavia e si è sobbarcato un centinaio di chilometri in più per la trasferta, Chiara, unica della comitiva a rappresentare l’altra metà del cielo rossoblù, dissertano di margherite e marinare avviandosi a piedi verso il settore ospiti. Giubbottini e t-shirt ufficiali, grifoni esibiti con rilassata nonchalance, anche i gemellati hanno i loro riti. «Partiamo all’alba, arriviamo a Fuorigrotta e andiamo a mangiare la pizza al ristorante. Però quello all’angolo di Via Giulio Cesare ci ha portato male, solo sconfitte. Così ne abbiamo scelto un altro, a Piazzale Tecchio». Erano da poco passate le 4 del pomeriggio quando il pulmino genoano, parcheggiato tranquillamente a due passi dallo stadio, ha fatto scendere il suo carico di tifosi rifocillati e contenti, negli occhi una sola preoccupazione, esclusivamente sportiva. «Chi temiamo di più? Cavani e Hamsik. Ma soprattutto il Siena», abbozza il capogruppo, nella testa la deprimente classifica genoana. Un inutile elicottero di sicurezza sorvola l’arena festosa del San Paolo colorata di azzurro, rosso e blù, «gente di mare, stesso ideale» celebra la curva A. E pazienza se le pizze alla Mazzarri sono un po’ dure da digerire.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro