Non c’è partita al mondo che possa eguagliare il «Clasico», la sfida delle sfide tra Real Madrid e Barcellona, le padrone indiscusse del calcio spagnolo, i due club più ricchi e famosi della terra. L’appuntamento è per stasera, alle 22, allo stadio Bernabeu con una platea di mezzo miliardo di persone «spalmate» davanti alle tv di oltre cinquanta paesi. Una partita sempre bellissima, sempre ricca di emozioni, che stavolta, però, sarà guardata con particolare attenzione dal Napoli e dai suoi tifosi. Perché, incredibile a dirsi solo sette anni fa all’inizio dell’era De Laurentiis con la squadra in serie C, di fronte ci saranno due possibili avversarie degli uomini di Mazzarri negli ottavi di Champions League. Meglio di no, naturalmente, meglio sperare che venerdì prossimo a Nyon, in sede di sorteggio Uefa, al Napoli possa capitare un avversario più alla portata, magari l’Apoel di Nicosia, oppure il Benfica. Ma intanto, stasera tutti davanti alla tv per assistere allo spettacolo del «Clasico», ad ammirare le giocate di Cristiano Ronaldo e di Messi, le geometrie di Xabi Alonso e Xavi, i passaggi filtranti di Di Maria e Iniesta, l’esuberanza di Mourinho e Guardiola.
Immagini viste e riviste nelle ultime grandi sfide tra Real Madrid e Barcellona, è vero, ma stavolta da focalizzare in un’ottica completamente diversa. Perché le due squadre più grandi del mondo sono nella lista delle prime sedici d’Europa, dove da mercoledì sera c’è anche il Napoli. Che è uscito indenne dal «girone di ferro» con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal contribuendo alla rinascita del calcio italiano, che per una volta può guardare dall’alto in basso Liga, Premier League, Bundesliga.
E allora, godiamoci il «Clasico», il primo della stagione dopo la striscia ininterrotta di polemiche dell’anno scorso tra Mourinho e Guardiola. Il Bernabeu sarà pieno come un uovo, nonostante i prezzi dei biglietti dai mille ai settemila euro. In campo ci saranno giocatori pagati circa 200 milioni all’anno – Messi e Ronaldo i paperoni a quota 12 milioni – e i due club più riccie del mondo: 1 miliardo di bilancio in due. Messi è il migliore giocatore del pianeta (pronto a vincere per il terzo anno consecutivo il Pallone d’oro), Ronaldo quello pagato più caro: 96 milioni al Manchester United. Nel «Clasico» l’argentino straccia il portoghese: 13 gol in 15 sfide contro 3 in 9. E giocheranno 14 campioni del mondo, nove del Barça e cinque del Real. L’atmosfera della vigilia è resa ancora più elettrica dai tanti incidenti e dalle polemiche che hanno segnato il ciclo di quattro sfide in tre settimane nella primavera scorsa, fra Liga, Champions e Coppa del Re. Guardiola, l’anti-Mourinho, è la «pesadilla», l’incubo, del Real Madrid. Il tecnico catalano non ha mai perso al Bernabeu: ha vinto tre volte (la prima 2-6 tre anni fa) e pareggiato due. Per i titoli ottenuti la scorsa stagione, Pep vince 3-1 su Mou (Liga, Champions e Supercoppa di Spagna contro Coppa del Re).
Stasera il Real, almeno sulla carta, parte con il ruolo di favorito, in testa alla Liga con tre punti in più dei catalani e con una partita in meno. Se vince passa a nove punti potenziali e ipoteca il titolo. Mourinho ieri ha rinunciato alla tradizionale conferenza stampa della vigilia, facendo arrabbiare gli inviati di mezzo mondo. Guardiola negli ultimi due giorni è rimasto rinchiuso nel Camp Nou nel suo famoso sgabuzzino-laboratorio a visionare video degli avversari e studiare nuove invenzioni tattiche. Si alzi il sipario.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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